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PREMESSA
Prima di presentarvi i personaggi della scenetta vogliamo specificare che le preghiere che ascolterete riflettono, in qualche modo, il vissuto delle persone; ma più ancora, le preghiere sono state concordate insieme a noi perché, attraverso le risposte della Sacra Famiglia, si possa fare una catechesi. Si è cercato di fare sì che nelle risposte ci fossero degli insegnamenti utili per il progresso spirituale di tutti voi e perché possiate a vostra volta aiutare parenti ed amici che stanno alle prese con problematiche simili a quelle esposte.
Quindi vi chiediamo di concentrare la vostra attenzione sulle problematiche esposte e sulle risposte che ne verranno fuori e non sui protagonisti; questi, li potrete ringraziare dopo per il loro bell'impegno.
Non dovete distrarvi neanche per le battutine che ogni tanto verranno fuori, oramai sapete che fanno parte della gioia che deve contraddistinguere i cristiani.
PRESENTAZIONE
Vi presentiamo i due ragazzi, Ramona e Stefano; rappresenteranno Maria e Giuseppe che insieme al loro figlio Gesù, risponderanno alle preghiere che alcuni di voi rivolgeranno loro.
Come Maria e Giuseppe, nella loro vita privata, Ramona e Stefano portano avanti un fidanzamento casto e questo si vede già dal loro sorriso a 360° e dalla pulizia dei loro visi. A conferma della loro virtù, come per Maria e Giuseppe, ci si è messo di mezzo lo Spirito Santo e lo potrete constatare tra un po'.
Ramona, mentre sta alla ricerca d'un lavoro stabile, si dedica a dare ripetizioni. Utilizza il doppio metodo della carota e del bastone ed ottiene ottimi risultati; i suoi asinellini superano in breve tempo i secchioni.
Stefano, purtroppo, come tutti i ragazzi di oggi, lavora a singhiozzo. Ha giurato, per la tomba di Arturo, che quando gli daranno il contratto a tempo indeterminato, inizierà la dieta; egli dice che se la facesse adesso, potrebbe diventare trasparente e correre il rischio che non si accorgano più che sta in ufficio. Sarà???
Comunque una cosa è chiara: vedendolo, non si può dire che ai tempi del Signore i falegnami si morivano di fame.
In quanto a Gesù, interpretato da Dodji, non è necessario che ve lo presentiamo perché quando lo vedrete, tutto vi sarà chiaro, anzi chiarissimo.
INDICE DELLE TEMATICHE
1° preghiera di un detenuto sofferente
2° preghiera dell'ammalata
3° educare i figli da sola
4° pubertà, passaggio difficile
5° l'ingratitudine dei figli
6° aiutare chi non crede
7° perdonare sì, perdonare no
8° non riesco a pregare
9° in ringraziamento
10° 25 anni di matrimonio, che fatica!
11° in attesa del ritorno del marito
12° sono 42 anni che siamo sposati
13° sto per separarmi
14° dove sta la vera libertà?
15° studente svogliato
16° sposi ex novelli
17° la pace in famiglia
18° in attesa dell'adozione
19° coppie cosiddette irregolari
20° ho sbagliato, adesso ho capito
21° anche noi siamo in tre
INTRODUZIONE
GIUSEPPE: Gesù!, Gesù! Ma dove sta quello?
Adesso avete capito da dove viene il fatto che oggi quando serve il prete non si trova mai!
Gesù, Gesù!
Guarda Maria che se lo chiappo, questa volta lo faccio nero e non solo se lo ricorderà per tutta la vita, ma si vedrà per tutta la vita.
Eccolo!
MARIA: "Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre ed io, angosciati, ti cercavamo" (Lc 2,48).
GESU: Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?" (Lc 2 49).
N° 1 PREGHIERA DI RENATO UN DETENUTO SOFFERENTE ED INNOCENTE ALLA MADRE DELLA CARITA', CHE MI DA SOSTEGNO!
Il mondo è un cerchio in cui ci sono tante cose da scoprire. Non è un mondo perfetto; c'è più cattiveria che bene, è vero; ci sono tante cose belle, ma c'è sempre qualcuno, che con una pugnalata ti trafigge il cuore e ti rovina la vita.
Il punto fondamentale è che dovremmo riflettere sul perché ci sono tante guerre che distruggono la vita delle persone. A cosa servono le guerre? Quale scopo si può raggiungere? La guerra è un modo per risolvere i problemi? Ci sono tanti modi per riflettere su ciò che sta accadendo nel mondo e concludere che la guerra non porta da nessuna parte. L'unico risultato per chi la fa è fare del male a molte persone innocenti!
Ma si può sperare che fra un lungo ed non infinito tempo il mondo sia migliore, più sereno e pacifico e che ci siano più persone di buon animo, che ci sia meno cattiverie e che si possa vivere in pace?
Vivo questa mia detenzione in modo sereno perché amo il mondo e i miei cari credono alla mia innocenza, ma soffro sapendo che ci sono delle persone che vogliono distruggere il mondo.
Prego te, Beata Vergine Maria, Madre della Carità, di intercedere affinché il mondo sia migliore e che tutti gli innocenti siano rimessi in libertà come Dio ci ha creati.
RISPOSTA A RENATO
GIUSEPPE: Carissimo Renato, la tua preghiera è commuoventissima perché pensi più alla pace nel mondo che a te. Ti ammiro perché dimostri a tutti che nonostante i problemi, piccoli o grandi che uno ha, è possibile pensare più agli altri che a se stesso.
MARIA: Renato, penso ai tuoi genitori, alla tua fidanzata che credono in te e ti aspettano. Sarò loro vicina affinché non si scoraggino mai e che il tempo della tua detenzione scorra veloce.
Non tralasciare la preghiera ed in modo particolare il Rosario, la lettura della Bibbia; intercederò sempre per te.
Ascolta ora cosa ti dice mio Figlio:
GESU: "E quando ti abbiamo visto … in carcere e siamo venuti a visitarti? … In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me" (Mt 25, 39-40).
GIUSEPPE: Quando si sentono queste parole di Gesù, si pensa normalmente alla persona che si sposta per andare a visitare un carcerato, non si approfondisce abbastanza il fatto che Gesù si immedesima realmente nel carcerato, che Egli vive con lui la detenzione. Come Gesù è prigioniero nel tabernacolo, così Egli è prigioniero nei carceri con i carcerati.
La cappella del carcere è la sua cella.
N° 2 PREGHIERA DI RITA UNA AMMALATA ALLA SANTA FAMIGLIA
O Santa Famiglia, io affronto la mia malattia con la forza che solo voi mi sapete dare e la certezza che siete accanto a me nei momenti più difficili e dolorosi.
Io credo fermamente che siete vicini a chi soffre e quindi mi sento fortunata di essere così preziosa ai vostri occhi e così amata. Vi ringrazio di essermi stati vicini nei momenti di particolare tristezza e solitudine.
Comunque mi ritengo molto fortunata perché io ho un marito che mi vuole ancora più bene da quando mi sono ammalata ed i miei due figli stanno in ottima salute benché ogni tanto li strozzerei quando mi fanno arrabbiare.
RISPOSTA A RITA
GIUSEPPE: Se mi ricordo bene, tu sei la moglie di quel simpaticone di capitano dell'Aeronautica che aveva fatto una promessa alla Madonna se la Roma avesse vinto lo scudetto quest'anno.
Lo scudetto lo ha vinto lui quando ti ha sposata e quando è stato miracolosamente protetto il giorno che è stato investito da una macchina lo scorso agosto.
Col tempo imparerà a non mischiare sacro e profano ed a non mercanteggiare le grazie.
MARIA: Agli occhi della società, la malattia è una disgrazia, agli occhi di Dio è un dono perché come Il Papa Giovanni Paolo II ha ben spiegato, nella sua Lettera Apostolica, "Salvifici Doloris", la sofferenza ha un valore ed una forza salvifica.
Essa permette a chi la prova di ricevere tante grazie per se stessi, per la sua famiglia e tutti i propri cari vivi e defunti e di assicurare la felicità eterna, non solo per se stessi, ma per i figli e domani per i nipoti.
Non basta dare una buona educazione ai figli, farli studiare, istradarli nel lavoro, portarli al matrimonio; dovete portarveli con voi in paradiso e la malattia è la migliore garanzia di riuscirci.
Pensate quanto sarebbe diminuita la vostra felicità in cielo se mancasse anche un solo membro della vostra famiglia.
GESU: "Ed, ecco una donna che soffriva d'emorragia da dodici anni, (mi) si accostò alle spalle e toccò il lembo del (mio) mantello. Pensava infatti: "Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello". … (io mi voltai e) le dissi: "Coraggio, figliola" (Mt 9, 20-22).
GIUSEPPE: Lei, Signora Rita, continui a toccare il lembo del mantello della Madre della Carità, continui a starle vicina e vedrà che avverranno tante belle cose, delle grandi guarigioni in Lei e nella sua Famiglia come ne sono già avvenute tante.
N°3 MARIA, DEBBO EDUCARE I FIGLI DA SOLA
Il compito che mi è stato assegnato è quello di educare i miei figli da sola ed io con molta umiltà sto cercando di svolgerlo; però devo riconoscere, Madonna mia, che è difficile restare lucidi in tutte le situazioni. Per questo è indispensabile chiedere aiuto e pregare.
Oggi seguire i figli è complicato e faticoso, perché è difficile capirli ed ai nostri occhi sono superficiali. I giovani di oggi vanno fieri dei loro corpi disegnati come una cartina geografica, bucati come cola pasta e ornati di metalli, almeno fossero preziosi, per non parlare delle acconciature più disparate, ai capelli con colori accesi che a guardarli sembrano venuti da un altro pianeta.
Questi sono i nostri figli, devono e vogliono essere capiti, ma loro non cercano di capire noi e quello che vogliamo insegnare loro per il loro bene. Anzi quello che insegniamo loro sembra colare fuori dai tanti buchi che si sono fatti.
Come possiamo fare? Quale strategia usare?
Come fare capire a questi ragazzi che ci sono dei valori nella vita, che debbono acquisire e che vanno rispettati come l'amore disinteressato, la compassione, l'altruismo, la fede? Sono valori ben diversi dalla superficialità, dall'ipocrisia, dalla menzogna, dall'erotismo a tutto spiano che questa nostra società insegna.
RISPOSTA A MARIA
GIUSEPPE: Purtroppo ecco un altro uomo, che si è dato a gambe levate, appena sono arrivate le prime difficoltà. Bella figura facciamo noi uomini.
Lei, Signora, continui con perseveranza ad onorare il suo matrimonio, anche da sola, nella fede, nella speranza e nella castità, e vedrà che i problemi si risolveranno. Le grazie del sacramento del Matrimonio sono illimitate e potenti anche se uno solo dei coniugi attinge a questo tesoro ed è fedele al suo giuramento matrimoniale.
MARIA: Il suo compito sembra più gravoso perché si sente da sola, ma non è così; la solidarietà tra donne esiste non solo sulla terra ma tra noi in cielo e voi quaggiù. Io le sto vicina.
L'importante è che Lei continui ad insegnare, ad esortare, a formare i suoi figli. Anche se, per ora, sembra che la maggiore parte di quello che dice cola fuori perché sono dei cola pasta; qualche cosa rimane sempre e col tempo questi buchi si chiuderanno ed i ragazzi ricorderanno quello che è stato loro insegnato. Siamo nell'era dei computer e la loro memoria è come un hard disk. Basta un buon tecnico e si possono ricuperare sia i dati persi sia quelli cancellati. Mio figlio, Gesù, è un mago in informatica.
Sempre si ricordi,Signora, quello che disse Gesù quando era inchiodato sulla croce:
GESU: "vedendo (mia) madre e lì accanto a Lei il discepolo che (amavo), diss(i) a (mia) madre: "Donna, ecco il tuo figlio". Poi diss(i)al discepolo. " Ecco la tua madre!". E da quel momento, il discepolo la prèse nèlla sua casa" Gv 19, 26-27).
MARIA: Ciò vuol dire che i suoi figli sono figli miei e che lì ho nel mio cuore di madre. Insieme a Lei ne faremo degli uomini veri.
N°4 FEDERICA E FRANCESCA: PUBERTA', PASSAGIO DIFFICILE
Siamo Francesca e Federica e ti preghiamo, o Santa Maria Madre della Carità, di proteggere e custodire il mondo intero soprattutto le persone che sono malate e povere.
Ti raccomandiamo l'anima della nostra cara nonna, Amalia che è deceduta alcuni giorni fa. Portala quanto prima in paradiso con te.
Maria, noi non finiremo mai di ringraziarti per tutte le grazie che ci hai donato e non ci stancheremo mai di dirti, ti amiamo.
Maria, ti preghiamo affinché tu ci protegga da ogni male e da ogni pericolo perché siamo le tue figlie; aiutaci e dacci la forza di superare le difficoltà di ogni giorno ed illumina il nostro cammino.
Concedi al nostro papà la sicurezza e la tranquillità nel lavoro perché spesso ha delle difficoltà con chi lavora per lui. Non pretendiamo di avere molte cose materiali; basta che papà sia sereno e che il lavoro gli vada bene e che regni la pace nella nostra casa. Dona alla nostra mamma tanta salute e tanta pazienza e soprattutto quando facciamo le monelle e ciò capita, purtroppo, abbastanza spesso.
In modo particolare, io, Federica, Ti chiedo aiuto, o Maria, perché sto iniziando il periodo della pubertà e tu sai bene cosa vuol dire e come in questa fase dello sviluppo diventiamo irascibili, scontrose, scansafatiche e nostro, malgrado, egoiste.
Rispondici, te ne preghiamo.
RISPOSTA A FEDERICA E A FRANCESCA
SAN GIUSEPPE: Fate bene a chiedere aiuto per il lavoro del vostro papà. Anch'io ho avuto problemi di lavoro: a volte mancava, altre volte ce n'era troppo, gente che non paga, che chiede una cosa poi cambia idea quando il lavoro è fatto. Poi ho avuto anche qualche problemino con il mio aiutante, Gesù.
Sentite questa: una volta mi ha convinto, per risparmiare sul legno, perché mi lamentavo sempre che costava tanto, a fare per un buon cliente un tavolo con solo tre gambe. Qui nel laboratorio si reggeva in piedi; portato a casa del cliente ed apparecchiato per la cena, reggeva ancora. Ma appena siamo usciti, abbiamo sentito un gran trambusto: il tavolo era cascato. Così ho perso un buon cliente, ho sprecato tempo, lavoro e legno, senza parlare della figuraccia e Lui, invece, il figlio di mia moglie, Maria, se la rideva.
Comunque state certe, io dirò una buona parola al Buon Dio per il lavoro del vostro papà.
MARIA: La vostra preghiera è commovente e non resterà inascoltata.
Tu, Francesca, continua ad essere servizievole a casa ed a impegnarti a scuola.
In quanto a te, Federica, adesso stai iniziando ad attraversare la pubertà che è la fase più importante della tua crescita perché sarà quella che ti segnerà per la vita. Hai due strade davanti a te: la prima; quella di vivere istintivamente, come viene, viene, seguendo il tuo carattere, il tuo istinto, cercando anzitutto quello che ti piace, che ti fa comodo; è la strada dell'egoismo. La seconda, è quella dell'amore, quella di decidere sempre più di fare qualcosa per gli altri, quella d'imparare a prendere le decisioni giuste ed a portarle avanti. Sembra che sia una strada difficile, invece non lo è perché porta alla felicità; questa, non è possibile che tu la provi quando fai le scelte sbagliate. Io ti prometto che starò sempre vicino a te come lo è stata per me mia madre, Santa Anna,
Vi ricordate bambine cosa è scritto nel Vangelo?
GESU:"Lasciate, che i bambini vengano a me, … perché a chi è come loro, appartiene il regno di Dio" (Lc 18, 16)
MARIA: Ciò significa che crescendo, dovete conservare le vostre caratteristiche di bambine e cioè l'innocenza, la spontaneità, la disponibilità e la docilità; ciò vi permetterà di aumentare la vostra capacità di amare, renderà sempre più belle le vostre personalità, vi farà maturare bene e potrete domani essere delle splendide donne, spose e madri.
N°5 PIERO E MICHELA: L'INGRATITUDINE DEI FIGLI
Avremmo voluto venire a rivolgervi questa nostra preghiera insieme ai nostri due figli, ma sembra che è stato chiedere loro troppo.
In coscienza, ci sembra che abbiamo fatto il possibile e l'impossibile per farli crescere bene ed educarli. Viviamo per loro e solo in funzione di loro; eppure quante risposte sgarbate, per non dire offensive, quante volte ci mettono il muso e non solo quando lì contraddiciamo per il loro bene. Non sono mai contenti. Noi li abbiamo avvisati che la vita non regala niente a nessuno eppure loro si ostinano a pensare che il mondo si metta alla loro completa disposizione.
Abbiamo insegnato loro l'altruismo, la generosità, il rispetto, abbiamo dato loro una buona educazione; abbiamo trasmesso loro la nostra fede e abbiamo fatto fare loro gli anni di catechismo. Sembra che non sia rimasto nulla perché fuori casa, a scuola, con le loro amicizie, nella società, imparano tutt'altra cosa.
Spesso, tra di noi, ci chiediamo: ma meritiamo tutto questo?
E possibile che abbiamo sbagliato tutto?
Cos'altro dobbiamo fare?
RISPOSTA A PIERO E MICHELA
GIUSEPPE: E chiaro che vi fa male e vi preoccupa l'andazzo attuale dei vostri figli. Non dimenticate che prima di essere vostri, questi ragazzi sono figli di Dio, per cui Egli veglia su di loro. Non potete sradicarli dal loro contesto sociale e farli crescere sotto una campana di vetro. Debbono imparare piano, piano, da soli a discernere tra il bene ed il male.
Voi genitori, come dice il nostro Figlio, con i vostri insegnamenti potete essere paragonati a...:
GESU: "un uomo ha seminato del buon seme nel suo campo… ma venne il suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano. Lasciate che l'uno e l'altra crescano insieme, fino alla mietitura, perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa, sradichiate anche il grano". (Mt 13, 24-30).
MARIA. Questa parabola di Gesù vi da la garanzia che quando arriverà il momento della mietitura, e cioè della loro maturazione, essi si ricorderanno tutto quanto avete insegnato loro e seguiranno le vostre orme. Il vero dramma è per i figli che hanno avuto genitori assenti, distratti o troppo deboli ed accondiscendenti.
Dovete però continuare, anzi raddoppiare, la vostra vita di preghiera perché è fondamentale per ottenere la protezione su di loro e per dare loro il buon esempio.
N°6 JOELLE: COME AIUTARE CHI NON CREDE
Santissima Madre della Carità,
ho una grandissima pena da confidarti.
Tantissime volte le persone mi dicono: "Beata te che hai tanta fede, sicuramente ciò ti aiuta nei momenti difficili …. Invece io…."
Ovviamente rispondo lo: "si, ma perché tu non credi che oltre la morte c'è un'altra vita che ci attende, fatta di amore di Cristo, di pace e di bellezza e saremo vicini ai nostri cari andati in paradiso prima di noi ?"
"Sì, si" - mi rispondono - ma nessuno è mai ritornato per confermarcelo".
Dopo un po', però, le persone cambiano discorso, non vogliono approfondire l'argomento.
Sarà colpa mia poiché non ho buoni argomenti per convincerli?
Aiutami tu, Maria Santissima, Madre della Carità a potere dare delle risposte a questi tuoi figli che hanno bisogno di sicurezze per vivere e credere in Gesù tuo Figlio risorto.
RISPOSTA A JOELLE
MARIA. Cara Signora, nessuno meglio di me vi può assicurare che esiste la risurrezione dei morti, perché mio Figlio che è stato ucciso è risuscitato e
dopo, per quaranta giorni, io sono stata con Lui, con gli Apostoli ed i discepoli.
Durante la sua vita pubblica egli ha anche risuscitato tre persone tra le quali Lazzaro che, come dice il Vangelo, era morto da giorni per cui il suo corpo era già in putrefazione. Anche San Pietro ha risuscitato una donna.
GIUSEPPE: Il vero problema, cara Signora, è che credere nella risurrezione implica un cambiamento nella propria vita, una conversione, cosa che le persone non vogliono fare. Anche se qualcuno risuscitasse e venisse da loro, essi non cambierebbero. A questo proposito ascoltate quello che vi dirà ora Gesù:
GESU: "Il ricco epulone, torturato dalle fiamme dell'inferno, disse ad Abramo: "Ti prego di mandare (il mendicante Lazzaro) a casa di mio padre perché ho cinque fratelli. Li ammonisca, perché non vengano in questo luogo di tormento. Ma Abramo rispose: Hanno Mosé ed i Profeti; ascoltino loro. E lui: No, padre Abramo, ma se qualcuno dai morti andrà da loro, si ravvedranno. Abramo rispose: Se non ascoltano Mosé e i profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti sarebbero persuasi" (Lc 16, 27-31).
GIUSEPPE: Queste persone hanno più di Mosé e dei Profeti: hanno la Chiesa, i Sacramenti, il Vangelo. Hanno tutto quanto serve loro per cambiare vita. Ma vogliono cambiarla realmente o stanno bene nella loro sofferenza e miseria?
N°7 ANTONIO: PERDONARE SI, PERDONARE NO
Carissima Madre della Carità,
Nella mia lunga vita ne ho passate tante e le ho superate tutte, incluso le due cose più difficili da superare per un padre ed un marito, e cioè la morte prematura del mio figlio e la dipartita di mia moglie.
Da quando frequento il tuo Piccolo Santuario sono anche riuscito a non tirare giù nessuna parola che non devo dire, perfino quando mi fanno arrabbiare e questo, grazie al tuo aiuto.
O Vergine Santa vedo che nella bellissima statua che ti rappresenta, Tu schiacci la testa al serpente.
Si può sapere perché non schiacci la testa a chi, tempo fa, mi ha fatto un torto?
RISPOSTA AD ANTONIO
GIUSEPPE: Il serpente schiacciato dal piede di Maria non rappresenta il peccatore, ma il peccato, cioè il diavolo. Per questo mio figlio dice:
GESU: "Io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori", (Mt 9, 13) ed "Il padre vostro celeste non vuole che si perda neanche uno solo di questi!" (Mt 18, 14).
MARIA: A me sono stati fatti dei torti molto grandi: Erode che voleva uccidere il mio bambino, i Farisei che hanno convinto Pilato a condannare Gesù con il crudele ed infamante tormento della croce. Poi pensate al tradimento di Giuda, al rinnegamento di Pietro, alla fuga degli Apostoli, alle folle che erano state beneficate da mio Figlio e che poi hanno chiesto la sua condanna a morte.
Come mio Figlio ha perdonato a tutti, anch'io perdono a tutti.
GESU:
"Pietro si avvicinò, e (mi) disse: Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte.? Ed (io) risposi: non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette." (Mt 18, 21-21).
GIUSEPPE: L'unica religione che ci chiede di perdonare a chi ci ha fatto del male è la nostra ed è la più bella.
Carissimo Signor Antonio, mi dia retta, il rancore è come un tarlo che rode il cuore ed il cervello e non dà più pace. Quello che è successo è successo; pazienza.
Lasciamo fare al Buon Dio; Egli cercherà di convertire chi gli ha fatto un torto e ci proverà con tutti i modi. Se questi non cambierà, si condannerà da solo, neanche servirà il castigo di Dio.
N°8 COSTANTINO: NON RIESCO A PREGARE
Carissima Santa Famiglia,
La vita ha segnato fortemente me e mia moglie per la perdita dei nostri due bambini perché i medici non hanno saputo diagnosticare bene la loro malattia. Poi come se ciò non bastasse, siamo stati accusati da parenti e da amici come se fosse colpa nostra.
Ho una moglie che prega sempre. Anzi, secondo me, troppo, ma proprio troppo. Ma contento Lei, contento io!.
Io invece non ci riesco, anche se vorrei. Non è che non mi sforzo, non ce la faccio proprio. Quando, però, mi si chiede di aiutare gli altri, sono sempre disponibile; corro a destra ed a sinistra. Perfino leggo volentieri in chiesa, ma pregare non è fatto per me. Come posso fare? Cosa devo fare?
RISPOSTA A COSTANTINO
GIUSEPPE: Ecco uno che mi somiglia, uomo pragmatico, concreto.
Attenzione però, ciò non vuol dire che non prego, prego tutti i giorni insieme a Maria e soprattutto trasformo il mio lavoro in preghiera.
MARIA: Ciò che rende ardua la preghiera è la difficoltà di concentrarsi perché le preoccupazioni quotidiane, gli stimoli esterni del mondo che vi circonda fa spaziare la mente da tutte le parti. Ecco perché mio Figlio ci ha insegnato una preghiera semplice ma nella quale c'è tutto.
GESU: Il Padre vostro, sa, di quali cose avete bisogno, ancor prima, che gliele chiediate..… dunque pregate così: Padre nostro, che sei nei cieli" (Mt 6, 8-9).
MARIA: Dio è il nostro Babbo e mentre ci aspetta in cielo, egli si preoccupa per noi. Facciamolo partecipe delle nostre preoccupazioni, delle nostre difficoltà, dei nostri desideri.
GESU: "Sia santificato il tuo nome" (Mt 6; 9).
GIUSEPPE: Per un figlio, il papà è per lui l'essere più importante e guai a chi lo tocca. Noi, con la nostra vita, non dobbiamo rattristare e deludere nostro Babbo del cielo. Se ci comportiamo bene, santifichiamo il suo nome.
GESU: "venga il tuo regno"(Mt 6, 10).
MARIA: Il regno di Dio è già incominciato, ma purtroppo, per l'egoismo dell'uomo questo regno è ancora molto imperfetto. In attesa della venuta definitiva di Cristo cosa facciamo per migliorarlo?
GESU: "Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra" (Mt 6, 10).
GIUSEPPE: Ecco il trucco per essere felici e contenti: fare in tutto la Volontà di Dio. Ciò che sta bene a Lui, sta bene a me perché Lui vuole solo ed unicamente il mio bene anche attraverso qualche dispiacere come quando eravamo piccini ed avevamo una fiducia totale nel nostro papà.
GESU: "Dacci oggi il nostro pane quotidiano" (Mt 6, 11).
MARIA: Ci pare che un buon papà si leva il pane della bocca per darlo ai figli. E di fatto Dio ci ha dato il Figlio immolato sulla croce per i nostri peccati e ce lo da in cibo nell'Eucaristia. E noi sappiamo condividere il nostro pane con chi non ne ha, sappiamo aiutare gli altri?
GESU: "E rimetti a noi i nostri debiti, come noi lì rimettiamo ai nostri debitori" (Mt 6, 12),
GIUSEPPE: E sì, imploriamo il perdono divino, però noi sappiamo perdonare? Ma proprio perdonare, avere misericordia? Non è che ce la leghiamo al dito in qualche modo, con qualcuno e spesso per stupidaggini?
GESU: "E non ci indurre in tentazione" (Mt 6,13).
MARIA: Come ho fatto io durante tutta la mia vita, dovete anche voi chiedere a Dio la grazia del discernimento per fare le scelte giuste, per vedere che le tentazioni sono solo delle trappole, delle prese in giro del maligno che ci fa vedere una cosa per l'altra, che ci illude di trovare la felicità "low cost" e ci fa ritrovare nell'amarezza, se non nella disperazione, una volta che ci siamo cascati.
GESU:"Ma liberaci dal male" (Mt 6 13).
GIUSEPPE: Nonostante la nostra buona volontà ed il nostro desiderio, senza la grazia di Dio non possiamo non peccare. Chiediamo con fervore e costanza al Padre il suo aiuto e riusciremo a peccare di meno. Essere santi non è impossibile e non è così difficile come può sembrare. Volere è potere, ma con la grazia di Dio!
N°9 LAURA: IN RINGRAZIAMENTO
O Sacra Famiglia,
- Grazie per l'esempio di amore, di fiducia e di abbandono sereno alla volontà di Dio che ci avete dato.
- Grazie per i doni celesti che la vostra santa vita ha ottenuto da Dio Padre per tutti noi.
- Grazie per il dono della vita, per i genitori, per il matrimonio che mi ha dato la gioia della maternità ed ora per essere nonna.
- Insegnateci a far circolare nelle nostre famiglie lo stesso spirito d'amore che si respira nella vostra casa.
- Insegnateci ad essere attenti a chi ci circonda, iniziando da coloro che ci sono stati posti accanto nella vita e a dilatare i nostri cuori per accogliere tutti coloro che incontreremo sulla nostra strada in modo che riusciamo a far sgorgare un sorriso dal loro cuore in ogni circostanza.
RISPOSTA A LAURA
GIUSEPPE: Ringraziare per i doni ricevuti come ha fatto ora con la sua preghiera, è uno dei doveri principali dei cristiani; per farci capire quanto è importante ringraziare,
Ascoltiamo quello che dice il nostro figlio Gesù.
GESU: "E mentre (i dieci lebbrosi) andavano, furono sanati. Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce; e si gettò ai (miei) piedi per ringraziare. Era un Samaritano. Osservai: " non sono stati guariti tutti i dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato chi tornasse a rendere gloria a Dio, all'infuori di questo straniero?" (Lc 17, 14-18).
MARIA: Oltre al dovere per tutti di ringraziare Dio per i benefici ricevuti dalla sua bontà, il nostro Figlio ha messo in rilievo, rimarcandola con un rimprovero, l'ingratitudine dei nove israeliti. Ciò vuol dire che l'ingratitudine di un cristiano non è una colpa da niente.
Ascoltate ora con attenzione cosa nostro Figlio disse al samaritano guarito.
GESU: "Alzati e va', la tua fede ti ha salvato" (Lc 17, 14-18).
GIUSEPPE: Meditate su questa riposta perché queste parole di Gesù ci insegnano che Egli ha premiato il ringraziamento del samaritano con un'altra grazia ancora più grande della prima, quella della salvezza.
Quanto potente è il ringraziamento, quante grazie ci può ottenere da Dio!
10° FRANCESCO E IOLANDA: 25 ANNI DI MATRIMONIO A VOLTE CHE FATICA!
- Caro San Giuseppe, sono Francesco,fa che mi moglie non rompa più le scatole quando entro dentro casa dopo le mie pesanti giornate di lavoro. Non faccio a tempo a chiudere la porta che mi dice: prendi quello, posa questo, metti a posto quest'altro. Praticamente mi rimbambisce. Poi mi fa mille domande, mi sembra di stare sotto torchio in Questura.
Durante la giornata mi tempesta di telefonate.
Questo è proprio mobbing! Come mi posso difendere?
Comunque non la cambierei per nessun altra donna. L'ho sposata e me la tengo.
- Madonnina mia, sono Iolanda, vorrei tanto che mi aiutassi a capire come devo comportarmi con mio marito quando rompe le scatole per il fatto che io vado a lavorare di sabato e perché si sente troppo carico di impegni (la spesa e qualche lavoro in casa) e non gli rimane tempo da trascorrere con i suoi amici.
Se poi decido di accontentarlo e non vado a lavorare il sabato, quando stiamo insieme, ci scontriamo.
Un altro motivo per cui discutiamo è quando, in casa, trova le cose fuori posto visto che lui è più ordinato di me e pignolo.
Però, nonostante i suoi piccoli difetti gli voglio un mondo di bene perché ha fatto tanti sforzi per migliorare in questi 25 anni di matrimonio e riesce a comprendere di più i miei bisogni e soprattutto perché mi è stato tanto vicino nei momenti più difficili della mia vita.
Madonnina mia, grazie soprattutto per il tuo costante aiuto.
RISPOSTA A FRANCESCO E IOLANDA
GIUSEPPE: Caro Signor Francesco,
Io la capisco molto bene perché so che rientrare a casa dopo una lunga giornata di fatica può essere drammatico, quasi roba da buttarsi al fiume, se uno si illudeva d'avere finito la sua giornata di fatica. Non si deve dimenticare che dietro la porta di casa ci sono moglie e figli che ci aspettano, affaticati anche loro, e con i loro problemi. A volte ci può sembrare che quelli di casa siano più esigenti del datore di lavoro, la grande differenza è che qui c'è l'amore. E se non ci fossero più dietro la porta?
MARIA: Dopo 25 anni di matrimonio dovreste essere arrivati al momento più bello della vostra vita di coppia. Ormai conoscete bene i vostri pregi e difetti. Perché non accettarvi, non concentrarvi sulle cose belle che vi uniscono e sminuire quelle negative? Perché non lasciare correre le piccole cose che vi portano a discutere?
Ascoltate bene cosa vi dice Gesù.
GESU: "Prima della festa di Pasqua, sapendo che era arrivata la (mia) ora, dopo aver amato i (miei), che erano nel mondo, io (lì) ho amati fino alla fine".(Gv 13, 1).
"Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici"(Gv 15, 13).
"Questo vi comando: amatevi, gli uni gli altri". (Gv 15, 17).
MARIA: Questi brani del Vangelo di Giovanni racchiudono le indicazioni per risolvere le piccole difficoltà che persistono tra di voi. Vediamole da vicino:
1° Amarvi fino alla fine come dice e come ha fatto Gesù: Ciò vuol dire amare senza calcoli, senza riserva, senza attaccarsi alle stupidaggini. Vi amate così?
- Infatti anche Gesù ha dovuto convivere con i modi non sempre garbati dei suoi Apostoli, con le loro pretese, con le loro prese di posizioni non sempre giuste e delicate eppure Egli li ha amati fino alla fine lasciando a loro ed a noi il suo Corpo nell'Eucaristia, il quale è per noi fonte di grazia e di forza per amarci reciprocamente fino alla fine.
2° Dare la vita per chi si ama non implica necessariamente morire fisicamente; ciò succede poche volte. Invece dare la vita facendo morire il nostro io che è un osso duro che resiste e rispunta fuori come l'erbaccia appena tagliata, questo sì che lo possiamo fare ogni giorno.
N°11 IOLANDA: IN ATTESA DEL RITORNO DEL MIO MARITO
O Santa Famiglia di Nazareth, a voi che siete sempre stati una famiglia unita, affido il mio grande dramma.
Da più di quattro anni, mio marito è andato via di casa. Sono riuscita ad andare avanti con la forza che Dio mi ha dato, ma quando guardo avanti spesso mi scoraggio ed ho paura di non farcela.
Molti mi deridono e mi spingono a rifarmi un'altra storia, ma io voglio rimanere fedele alla mia promessa matrimoniale. Io non ho mai tradito mio marito né quando siamo stati insieme né da quando è andato via ed io voglio continuare così finché ritornerà.
Aiutatemi ve ne prego con tutto il mio cuore.
RISPOSTA A IOLANDA
MARIA: Cara Signora la sua storia mi fa molta tenerezza. E' insito nell'anima umana illudersi che il matrimonio sia una cosa facile perciò mio Figlio ha fatto scrivere al grande Apostolo san Paolo la seguente affermazione.
GESU: "Se ti sposi, non fai peccato; e se la giovane prende marito non fa peccato. Tuttavia, costoro avranno tribolazioni nella carne" (I Cor 7, 28).
GIUSEPPE: Quindi tra le tribolazioni del matrimonio vi è la tribolazione che Lei vive e ce ne sono tante altre come lo sono per esempio i problemi derivanti dal carattere, dall'egoismo, dai vizi, dall'incapacità di dialogare o di manifestare affetto ed altre. Queste tribolazioni fanno del matrimonio un cammino di mutua santificazione dove uno deve aiutare l'altro e se uno dei coniugi desiste da questo dovere, tocca all'altro faticare per due ed il male che riceve diventa anch'esso strumento di santificazione.
MARIA: Continui ad aggrapparsi al Sacramento del suo Matrimonio e sia perseverante nella preghiera ed in una condotta di vita casta ed esemplare facendo del bene agli altri; ne sia certa, suo marito tornerà.
GIUSEPPE: Mentre tanto, provi a farsi un esame autocritico sui punti della sua personalità che possono essere migliorati; poi, si impegni su questi punti in modo tale da farsi trovare da suo marito, quando tornerà, migliorata, più amabile, più santa.
A proposito sentiamo cosa ci dice Gesù attraverso l'Apostolo sa Pietro:
GESU: "Non conformatevi, ai desideri di un tempo, quando eravate nell'ignoranza, ma … diventate santi, anche voi, in tutta la vostra condotta". (I Pt, 1 15).
MARIA: In questo suo impegno, Dio, nostro buon Padre, l'aiuterà con le sue grazie ed i risultati che otterrà saranno la premessa per ricomporre la vostra unione.
N° 12 RITA E MICHELE: SONO 42 ANNI CHE SIAMO SPOSATI
O Sacra Famiglia di Nazareth sono 42 anni che io e mio marito siamo sposati e non credo che siamo più bravi e santi di tutte le altre coppie per cui sentiamo oggi di ringraziarvi per l'esempio che ci avete dato e per le grazie che abbiamo ricevuto attraverso il Sacramento del Matrimonio e la vostra intercessione.
Quando sentiamo che una coppia si separa, soffriamo tanto perché ci chiediamo: se noi ce l'abbiamo fatto a superare insieme le prove della vita, le nostre differenze di carattere, i nostri difetti perché loro non ce la fanno?
RISPOSTA A RITA E MICHELE
GIUSEPPE: Le grazie necessarie per portare avanti un matrimonio Dio le dà, a tutti coloro che si uniscono con il Matrimonio cristiano. Il problema è che pochi sposi accolgono queste grazie e di conseguenza fanno il così detto "fai da te". Da uomo pragmatico vi faccio un esempio terra a terra: se uno ha dei soldi depositati in banca e non va a ritirali con la tessera del bancomat, questi vive da straccione; ebbene così fanno la maggiore parte delle coppie ed il risultato che viene fuori è la separazione, il divorzio. Adesso mio Figlio vi spiegherà meglio quello che vi ho appena detto.
GESU: "Come il tralcio, non può fare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi, se non rimanete in me. Io sono la vite, e voi i tralci(Gv 15, 4).
MARIA: Queste parole vogliono dire che è fondamentale per gli sposi rimanere in stato di grazia. L'amore vero, profondo non è solo sentimento, attrazione, sessualità, il volersi bene e battiti di cuore; è questo e molto di più.
Attraverso l'Apostolo san Paolo, Gesù ci ha lasciato l'inno alla carità che costituisce un grande insegnamento per tutti i cristiani, ma in modo particolare per tutti gli sposi. Ascoltiamolo.
GESU: "L'amore è paziente, è benigno l'amore;
non è invidioso l'amare, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, masi compiace della verità.Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. (I Cor 13, 4-7).
GIUSEPPE: Se voi siete arrivati bene a 42 anni di matrimonio è perché vi siete amati come Gesù ci ha amato; l'inno all'amore che abbiamo appena ascoltato ci ha descritto come Gesù ci ha amato e come noi dobbiamo amarci. Questo inno all'amore è un piccolo vademecum che tutti gli sposi dovrebbero avere sul comodino vicino al letto per fare la sera il loro esame di coscienza prima di addormentarsi.
MARIA: Trasmettete a chi sta attorno a voi la vostra esperienza di fede cristiania e farete un bene enorme e salverete tantissimi matrimoni.
N° 13 MARIA PIA: STO PER SEPARAMI
Carissima Mamma della Carità,
Ho sbagliato tutto, ho proprio sbagliato tutto nel costruire la nostra vita di coppia, nel portare avanti il mio matrimonio e adesso non vedo più una soluzione, una via di uscita.
Ti offro il mio fallimento, la mia delusione e tutte le conseguenze di una separazione.
D'altra parte so che Tu puoi tutto.
RISPOSTA A MARIA PIA
MARIA: Quando a noi sembra che non ci siano più soluzioni, per Dio, invece, ce ne sono sempre. Ci si separa perché si dimentica che se Dio ha fatto il matrimonio indissolubile ciò vuol dire che Egli dà sempre le grazie necessarie per portarlo avanti e superare tutti gli ostacoli.
Purtroppo, dopo anni di sofferenze, la rabbia, il dolore, lo sconforto hanno preso il sopravvento sull'amore e Lei si ritrova in crisi. Sentiamo in proposito cosa ci dice Gesù attraverso l'Antico Testamento:
GESU: "La moglie di Sansone si mise a piangergli attorno e a dirgli: "Tu hai per me solo odio, e non mi ami", (Gdc 14, 16) e poi: "Come puoi dirmi ti amo, mentre il tuo cuore non è con me?" (Gdc 16, 15).
GIUSEPPE: Guardando principalmente i difetti l'uno dell'altro non si vede più il bene; si distrugge l'amore e si arriva alla decisione che Lei ha preso, decisione che contrasta con quello che ci dice Gesù in modo molto categorico attraverso l'Apostolo San Paolo.
GESU: "Agli sposati poi ordino, non io ma il Signore: la moglie, non si separi dal marito, e qualora si separi, rimanga senza sposarsi, o, si riconcili con lui".(1Cor 7, 10-11).
MARIA: Carissima Signora, la sua separazione deve essere solo un mezzo per arrivare ad una riconciliazione duratura e definitiva. Nel frattempo preghi, perdoni, sia misericordiosa e rifletta molto bene sugli errori d cui ha parlato nella sua preghiera in modo che quando, tra un po', suo marito aprirà pure lui il suo cuore alla grazia, possiate tornare insieme nell'amore e nell'armonia. Se Lei non corregge i suoi errori prima della riconciliazione questa non durerà.
Io, Giuseppe e mio Figlio Gesù pregheremo per la vostra riconciliazione.
N° 14 STEFANIA: DOVE STA LA VERA LIBERTA'?
Carissima Santa Famiglia,
Sono e mi considero ancora giovane eppure mi sento spaesata in questo mondo dove viene sbandierata la libertà di fare tutto ciò che si desidera fare senza porsi alcun limite; ma i risultati che vediamo indicano che qualcosa non và. Allora qual è la vera libertà?
In questo modo di affrontare la libertà è venuto meno anche il valore della castità come fosse cosa d'altri tempi o la negazione della sessualità. Dobbiamo continuare a crederci ed a metterla in pratica?
Io ci credo e ne sono felice, ma vorrei tanto riuscire a fare parte del mio tesoro alla persone che mi circondano. Vedo troppe persone soffrire attorno a me.
RISPOSTA A STEFANIA
MARIA: Carissima Signorina, fa immensamente piacere che Lei si preoccupi di aiutare il suo prossimo perché siamo purtroppo arrivati ai tempi previsti da Gesù attraverso l'Apostolo Paolo.
GESU: "Verrà giorno, infatti, in cui, non si sopporterà più la sana dottrina, ma per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità, per volgersi alle favole". (2 Tim 4, 3 e 4).
GIUSEPPE: Quello che la circonda non è libertà, ma libertinaggio. La vera libertà consiste nell'essere capace di scegliere ciò che è vero e veramente buono. Vera libertà è potere decidere autonomamente le cose giuste senza essere condizionato dai nostri istinti, dalle nostre inclinazioni sbagliate, dalle nostre voglie disordinate, dal mettere davanti il nostro io a discapito del prossimo.Tra dipendenze:da droghe, alcool, gioco, sesso, culturismo, edonismo, materialismo, sensualità, telefonini, Tv e internet e propaganda martellante, chi è veramente libero? E' libero solo il cristiano che coltiva le virtù perché queste gli permettono di decidere con la sua coscienza illuminata dalla fede. Questa è la vera libertà dei Figli di Dio. Per questo Gesù ci dice.
GESU:"Se rimanete fedeli alla mia parola …conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi … In verità in verità vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. (Gv 8, 31 e 34).
MARIA: Per quanto riguarda la castità, essa è una delle cose più preziose che possiede la Chiesa Cattolica. E' questa virtù che permette di essere capaci di amare veramente. Quando una persona non riesce a distaccarsi dal piacere sessuale e ciò guida le sue scelte, il suo modo di relazionarsi, non è più libero. E non solo; questa sua dipendenza lo porta ad avvicinarsi all'altro sesso cercando sempre il proprio piacere e, quindi, usa l'altro per se stesso. Così si diventa molto egoisti e l'egoismo è l'opposto dell'amore.
Oggigiorno i matrimoni falliscono perché non si è più capaci di amare e non si è più capaci di amare perché non si è più liberi perché si utilizza l'altro per sé mentre la felicità sta nel dare all'altro.
Sentiamo ora Gesù riportarci quello che è scritto nell'Antico Testamento
GESU: "Sensualità e libidine non s'impadroniscano di me! … una passione ardente come il fuoco acceso, non si calmerà, finché non lo divori il fuoco; per l'uomo impuro ogni pane è appetitoso; non si stancherà finché non muoia" (Sir 23,6 e 17).
N° 15 FRANCESCO: LO STUDENTE SVOGLIATO
Carissimo Gesù,
Mi puoi dire come alla mia età hai fatto tu per NON essere uno studente super svogliato come me?
Alzarmi la mattina è sempre un incubo, figuriamoci quando è per andare a scuola. Poi studiare a casa che pizza! Non mi ricordo neanche quando l'ho fatto l'ultima volta.
Sai, quando la Gelmini ha decretato che non si possono fare più di cinquanta assenze durante un anno scolastico, mi ha preso un colpo. Figurati che l'anno scorso i professori erano talmente abituati a non vedermi in aula che pensavano che mi ero ritirato!
Poi un'altra cosa: io ce la metto tutta a non tirare giù parole che non dovrei dire, ma purtroppo ancora non ci siamo. C'è un trucco?
P.S. grazie per i fantastici genitori che mi hai dato, grazie anche per mio fratello a cui voglio bene salvo quando fa lo …puntini, puntini….
RISPOSTA A FRANCESCO
GIUSEPPE: Prima di dare la parola a Gesù, lasciami dirti qualcosa. Io alla tua età ero tendenzialmente come te. I miei mi hanno fatto capire che se non mi davo una mossa in questa fase della mia vita, sarei stato un pigrone per tutta la vita, non avrei combinato niente, sarei stato un perdente. Ci ho riflettuto ed ho iniziato a darmi da fare. E più mi impegnavo, più ero contento ed allora ho capito che era la strada giusta e l'ho fatta mia.
GESU: "Colui che aveva ricevuto un talento andò a fare una buca nel terreno, e vi nascose il talento del suo padrone. Dopo molto tempo, il padrone di quei servi torno, e volle regolare i conti con loro. Venuto … colui che aveva ricevuto un solo talento disse… Signore: ecco qui il tuo. Il Padrone gli rispose: servo malvagio …. avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio, con l'interesse. Toglietegli dunque il talento…. E il servo fannullone…gettatelo fuori nelle tenebre, la sarà pianto e stridore di denti". (Mt 25, 18-30).
GIUSEPPE: Pensaci bene Francesco: Con i tuoi, non cinque, né dieci ma cento talenti che hai, rischi di dovere passare l'atomizzatore e tagliare il prato nell'inferno per i secoli dei secoli. E lì, l'erba cresce a vista d'occhio e le zanzare si moltiplicano all'infinito.
MARIA: Giuseppe, ma è possibile che tu debba sempre scherzare su tutto?
GIUSEPPE: Donna, c'è un detto che dice: una battuta al giorno leva il medico di torno.
MARIA: E' per questo che quando serve il medico in questa casa, non riusciamo a fare venire neanche un infermiere.
GIUSEPPE: Caro Francesco, per quanto riguarda il tuo desiderio di un trucco per non pronunciare parole che non si devono dire, ascoltiamo cosa dice Gesù che, questa volta, parla attraverso l'Apostolo Pietro il quale stigmatizza le persone che bestemmiano in quel modo:
GESU: "Ma costoro, come animali irragionevoli, nati per natura a essere prassi e distrutti, …. bestemmiano qualche ignorano" (2 Pt 2, 12).
MARIA: Ciò vuol dire che si offende Dio con le bestemmie soprattutto perché non lo si conosce. Quindi, la soluzione, il trucco come dici tu, è di imparare a conoscere Dio sempre di più. Nel tuo caso devi sfruttare la tua fantasia, la tua attrazione per le cose misteriose per addentrarti nei misteri dell'amore di Dio per te e per noi tutti. E' la più bella avventura che puoi vivere. Più conoscerai Gesù e più Egli ti attirerà a Lui. All'inizio sarà un gioco della tua fantasia; poi, pian pianino Gesù entrerà nel tuo cuore, nella tua mente e sarà LUI a portarti per il più grande e meraviglioso viaggio, addentrandoti nei misteri della fede, della carità, della speranza e della Santissima Trinità; altro che viaggio interplanetario.
N° 16 CLAUDIO E PAOLA: SPOSI EX NOVELLI
Madonna mia, sono Paola, ti ringrazio con tutto il cuore per avermi dato un buonissimo compagno di vita, anche se mi domando spesso se era necessario che avesse così tanti "difetti".
La prima Lettura della Messa del nostro matrimonio recitava: "L'uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne". Puoi spiegarmi allora come mai "Il padre e la madre" sono onnipresenti nella nostra vita e siamo "tutt'uno" con loro?
Aiutami, pero, a comprendere questo fatto: abbiamo ottenuto la parità dei sessi quindi è giusto che noi donne lavoriamo le nostre otto ore al giorno, ma non mi sembra giusto, che oltre a questo, dobbiamo da sole: lavare, stirare, cucinare, pulire, fare la spesa, organizzare la casa e le cose da fare. In più dobbiamo coccolare nostro marito, confortarlo, consolarlo, essere gentile, essere in ordine e sempre sorridente.
Infine Madonnina mia, proteggi mio marito nella salute, ma soprattutto aiutalo a migliorare il suo udito. Purtroppo sembra che il suo sia un po' difettoso. Quando dalla mia bocca esce qualche richiesta di fare qualcosa per la casa oppure per aiutarmi, il suo orecchio pare non funzioni correttamente.
Adesso che mi sono sfogata, Madonnina mia, mi sento meglio. L'amore è la cosa più importante della nostra vita, quindi non finirò di ringraziarti per avermi dato la possibilità di incontrarlo e sposarlo, lo amo, ma ti prego: dammi la forza e soprattutto illuminami sulla via da seguire per sopportare tutte queste difficoltà che il matrimonio mette davanti non solo a noi ma a tutti gli sposati.
Carissimo San Giuseppe,
Io Claudio, mi rivolgo a te perché qua, se tu non ci dai una mano con queste femministe post sessantottine, tra un po' saremo noi ad andare in giro con il burka e a prendere le legnate. In questo giorno di festa dedicato alla tua Santissima sposa, chiedo di ascoltare le mie preghiere e di portarle al cospetto del tuo divino Figlio e della tua amata e nostra amata Maria che sta qui al tuo fianco.
Ti chiedo de concedermi sempre la forza di andare avanti, senza mai disperarmi, di affrontare le problematiche della vita con serenità e magari con il sorriso, di evitare arrabbiature nel lavoro e con la mia amata mogliettina, anzi dammi tanta pazienza per sopportarla perché non le sta mai bene niente di quello che faccio, parla, parla, una pentola di fagioli che bolle, sempre ansiosa, agitata, ma è donna e quindi credo che sia normale.
So comunque di essere fortunato ad averla accanto a me, l'ho scelta giovane così mi farà da bastone della vecchiaia. Poi è ottima come infermiera.
Comunque io l'amo per cui come tu hai amato la tua, Lei, Maria, per la quale non ti sei risparmiato, fa che anche io possa imparare a donare alla mia Lei, Paola, tanto amore, gioia e serenità.
RISPOSTA A CLAUDIO E PAOLA
MARIA: La presenza di Gesù con me alle nozze di Cana non solo sancisce il Matrimonio come sacramento, ma vi dà le indicazioni fondamentali per questo momento della vostra vita matrimoniale, momento che tutte le coppie passano. Dall'infatuazione si passa alla critica, dalla moscerie ai colpi bassi, dall'arruffianamento si passa a prendersi di mira mutuamente.
Sentiamo adesso il passo del Vangelo dalla bocca stessa di Gesù.
GESU: Ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea, e c'era (anche mia) madre... Nel frattempo, venuto a mancare il vino, (mia) madre disse: "Non hanno più vino". Ed (io) risposi: Che ho da fare con te, o donna? ... Mia madre disse ai servi: "fate quello che vi dirà". Ed io dissi: "Riempite d'acqua le giare. Poi dissi di nuovo… : ora attingete e portatene al maestro di tavola". (Egli) assaggiata l'acqua diventata vino disse allo sposo: "tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono" (Gv 2, 1-10).
GIUSEPPE: Avete visto che nel Vangelo alle nozze di Cana, non si parla di me. Come al solito non c'ero. Le cose non sono cambiate in duemila anni: l'uomo a faticare e sudare mentre moglie e figlio in giro per feste.
Scherzi a parte, impegnatevi tutti i due a mettere con fede i vostri difetti, i vostri limiti, le cose che vi urtano l'uno dell'altro nella giara del vostro sacramento del matrimonio come fecero obbedendo ciecamente i servi che misero l'acqua nelle giare. Il Signore le trasformerà miracolosamente come il vino di Cana che vi renderà brilli di un amore più solido, più maturo di quello che vi ha uniti inizialmente.
MARIA: Ora ascolteremo da Gesù l'inno all'amore di San Paolo. Esso contiene le indicazioni di cui avete bisogno per rinsaldare il vostro amore. Rileggete la preghiera che avete fatto alla luce di questo inno e capirete dove avete sbagliato. Fatene il vademecum. E' il vostro matrimonio diventerà quello a cui aspiravate: un bel cammino in due in questa valle di lacrime.
GESU: L'amore è paziente, è benigno l'amore;
non è invidioso l'amore, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità.
Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. (I Cor 13, 4-7).
N° 17 VINCENZO: PER LA PACE NELLE FAMIGLIE
Preghiera alla Madre della Carità
O Madre della Carità, tu leggi nel mio cuore, conosci la mia sofferenza fisica che ho accettato.
Ti ringrazio dal profondo del mio cuore per la luce di ogni giorno che mi fai vedere. So che mi sei sempre vicina. Sono un peccatore, cerco di non cadere in tentazione, ma sono un debole, perdonami.
Mi affido a te, o Maria, Madre nostra del cielo ed imploro da te la pace, l'amore e la carità per tutte le famiglie, particolarmente par la mia famiglia. Che non regni l'egoismo, la gelosia, l'arroganza e l'indifferenza, ma la pace come tu hai insegnato perché è il più gran bene che possa esistere Ed oggi che sono gravemente ammalato, mi rendo conto che la pace e la serenità costituiscono un bene maggiore della salute.
Madre nostra, la tua misericordiosa carità scenda su tutte le famiglie del mondo. Amen.
RISPOSTA A VINCENZO
MARIA: Quanto è bella la sua accettazione della sofferenza perché, accettandola con amore, lei insegna a tutti che è possibile amare ed accettare la propria croce e valorizzarla.
GIUSEPPE: Poi, Lei si preoccupa per gli altri e soprattutto per la pace nelle famiglie. Oggi più che mai le famiglie sono indebolite, tendono alla disgregazione per la caduta dei valori e perché la società stessa non la valorizza più. Se ci fate caso, tra la vostra generazione e quella dei vostri figli, c'è un abisso dal punto di vista spirituale. Voi credete, pregate e frequentate i sacramenti; invece oggi, la maggiore parte dei figli, crede a mala pena e, nelle loro scelte, fanno quasi sempre come pare loro e senza riferimento alla fede. Ecco perché tanto facilmente il Maligno riesce a seminare tra di loro la discordia, l'invidia e la gelosia. Sentiamo ora cosa ci dice Gesù:
GESU: "Quando un uomo forte, bene armato fa guardia alla sua casa tutti i suoi beni sono al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui, gli strappa via l'armatura nella quale confidava e lo vince" (Lc 11, 21-21).
MARIA: I giovani di oggi confidano troppo sulle loro forze perché hanno la presunzione di pensare che con le scoperte scientifiche e la tecnologia e con la psicologia e la psicoterapia si può risolvere tutto. Dimenticano la cose più elementari e cioè l'essere umano porta in sé le conseguenze del peccato originale e quindi l'inclinazione al male.
GIUSEPPE. Lei, sua moglie e tutti i capi famiglia non vi dovete scoraggiare anche se spesso sembra che i vostri interventi non riportano l'armonia perché là dove fallisce l'uomo, Dio incomincia ad operare con le sue grazie, a condizione però che i genitori preghino. Tanto avete esortato figli, figlie, generi e nuore, tanto dovete pregare per loro e le cose si risolveranno perché l'amore all'interno della famiglia fa parte della promessa che Dio ha fatto istituendo il sacramento del matrimonio.
Ascoltiamo da Gesù cosa succede in una casa senza preghiera.
GESU: Quando lo spirito immondo esce dalla (casa), si aggira per luoghi aridi in cerca di riposo, e non trovandone, dice: ritornerò nella mia casa da cui sono venuto. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende con se altri sette spiriti peggiori di lui ed essi entrano e vi alloggiano e la condizione finale di quel uomo, diventa peggiore di prima". (Lc 11, 24-26).
MARIA: Queste parole di Gesù non debbono suonare come una condanna per le famiglie, ma un ammonimento: pregate, pregate, pregate. La preghiera è il parafulmine della pace nelle famiglie.
N° 18 GIAMPIERO E MARILENA: IN ATTESA DI UN BAMBINO IN ADOZIONE
Cari Gesù, Giuseppe e Maria,
Vi offriamo questa preghiera per tutti i doni che ci avete fatto in questi anni, in speciale modo per il buon esito della nostra richiesta di adozione.
E' stato stressante attraversare gli incontri con gli assistenti sociali e psicologi, ma ce l'abbiamo fatta ed abbiamo avuto il decreto di idoneità.
Ora l'attesa fino alla partenza per il paese di adozione che abbiamo scelto è logorante, non solo per il fattore tempo - sono già passati due anni - ma perché altre coppie sono passate avanti a noi.
Cerchiamo di essere forti, ma a momenti ci prende lo sconforto, la delusione e il logoramento psicofisico nonostante sappiamo che la chiamata può arrivare da un giorno al altro, da un'ora all'altra…ma, non arriva mai.
Quando potremo partire per accogliere e stringere sul i nostri cuori il o i nostri bambini?
Vi preghiamo con tutto il cuore: dateci tutta la forza ed il sostegno di cui abbiamo bisogno durante questa grande prova e fate che la nostra famiglia sia, come la vostra, tutta rivolta alla preghiera, alla carità ed all'amore. Amen
RISPOSTA A GIAMPIERO E MARILENA
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MARIA: Nella Bibbia ci sono non pochi casi di famiglie che non riuscivano ad avere figli e che poi li hanno avuti dopo una lunga attesa, anzi in vecchiaia, grazie ad un intervento divino. Ecco alcuni nomi come ad esempio: Abramo e Sara, Isacco e Rebecca, Giacobbe e Rachele, Manoach e sua moglie, Ramatami e Anna, Zaccaria e Elisabetta.
GIUSEPPE: Nel caso specifico di coppie come voi, e ce ne sono molto di più di quanto si pensa, l'intervento di Dio avviene attraverso l'adozione. I tempi di gestione, e cioè le pratiche burocratiche, invece di nove mesi, durano circa tre anni, ma alla fine il risultato è lo stesso; anzi è più bello perché più sofferto e desiderato.
MARIA: I figli nati dalle coppie dell'Antico Testamento che sono state citate poco fa, hanno in comune una cosa: sono bambini che hanno cambiato totalmente le sorti del popolo d'Israele e, di conseguenza, dell'umanità.
GIUSEPPE: Quindi, così come i figli di queste coppie hanno avuto un ruolo speciale nelle sorti dell'umanità, così dovrebbe essere dei figli dati in adozione. A questo proposito, Samuele, il cui concepimento fu ottenuto dopo un voto fatto dalla madre, fu educato dal profeta Elì e divenne a sua volta profeta: Sentiamo da Gesù il passo dell'Antico Testamento che riguarda Samuele.
GESU: "Anna fece questo voto: Signore degli eserciti se vorrai ricordarti di me e darai alla tua schiava un figlio… io lo offrirò al Signore per tutti i giorni della sua vita … Dopo averlo divezzato …andò (con il marito) e presentarono il fanciullo al Signore. (1 Sam 1, 11 e 24-25).
GIUSEPPE: Ora calma, non vi spaventate, ciò non vuol dire che i bambini in adozione debbono finire preti e suore. Vuole dire: 1° che questi bambini sono esseri speciali a cui Dio tiene in modo particolare perché vuole affidare loro qualche compito ben specifico nella società. 2° Che questi bambini sono solo prestati, non sono di vostra proprietà come d'altronde i figli naturali. Quindi, il vostro dovere di formarli ed educarli bene nella fede, nell'amore e sul piano intellettuale è molto importante. Non dovete farne né dei mammoni, né dei papponi e né delle femministe arrabbiate o dei maschiacci.
MARIA: La battuta scherzosa di Giuseppe vuol dire che dovete riuscire nel vostro amore per il figlio adottato ad avere un perfetto equilibrio. Per regolarvi ecco alcuni spunti dalla Bibbia.
GESU: "Non inasprite i vostri figli, ma allevatteli nell'educazione e nella disciplina del Signore" (Ef 6, 4).
I figli, imparino "a praticare la pietà, verso quelli della propria famiglia ed a rendere il contraccambio ai loro genitori poiché è gradito a Dio" ( I Tim 5, 4).
"E bene per l'uomo portare il giogo fin dalla giovinezza" (Lam 3,27).
"Non c'è compenso per una donna educata" (Sir, 26, 14).
N° 19 LEONARDO: PREGHIERA DELLE COPPIE COSIDETTE IRREGOLARI
Col sacramento del Matrimonio, Signore, offri l'opportunità di una unione secondo le tue leggi.
Opportunità, non garanzia, perché hai lasciato all'uomo Il libero arbitrio.
Accade così che per responsabilità di uno o entrambi, il nodo si scioglie. Spesso manca una formazione adeguata all'importanza del sacramento, che possa renderlo unico per tutta la vita.
Una persona così, si trova sola, nonostante la sincerità e l'impegno profusi nel sacramento,
Cercando di vivere nella sincerità dei sentimenti, accade che il Signore ci dia un'altra possibilità: L'incontro di un'altra persona in buona fede, con cui condividere parte del cammino terreno, sostenersi ed aiutarsi reciprocamente, nelle prove che la vita ci pone.
Celebrare un altro sacramento non è subito possibile e opportuno, per diverse ragioni, di vario ordine, come figli, case, età ed altro.
Così questa condizione di coppia, viene definita irregolare, anche se sincera nei sentimenti. Secondo la Chiesa, tale coppia non può accedere alla Comunione sacramentale e non dovrebbe avere alcun rapporto sessuale.
Signore, capisco l'idea e le virtù che vuoi migliorare con queste regole, ma la perfezione non è di questo mondo.
Signore, perdonaci e benedici dunque, tutte le unioni vere e sincere nei sentimenti, con la comunione spirituale, anche se irregolari ed aiutaci a seguire un percorso che possa portarci ad una nuova unione consacrata. Non farci sentire oltre modo il peso di non essere delle coppie regolari, non siamo coppie clandestine in malafede o in preda al vizio, che hanno distrutto matrimoni, siamo piuttosto vittime di queste.
RISPOSTA A LEONARDO
MARIA: Purtroppo la storia si ripete e come Lei ha detto, oggi i matrimoni si sfacciano e spesso si colpevolizza la Chiesa perché si dimentica le parole del Signore per cui ascoltiamole.
GESU: "Alcuni farisei permetter(mi) alla prova … mi chièsero: E' lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie…? Ed io risposi: Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse: per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie ed i due saranno una cosa sola … Quello dunque che Dio ha congiunto, l'uomo non lo separi…
Quei farisei obiettarono: "Perché allora Mosè ha ordinato di darle l'atto di ripudio e di mandarla via?". Io ho risposto loro…: Per la durèzza del vostro cuore Mosè vi ha permèsso di ripudiare le vostre mogli, ma da principio non fu così. Perciò io vi dico: " Chiunque ripudia la propria moglie, … e ne sposa un'altra, commètte adultèrio" (Mt 19, 3-9).
GIUSEPPE: Il nocciolo del problema per le coppie irregolari, è inutile che ce lo nascondiamo, sono i rapporti sessuali. Levando questo tutto diventa semplice. Ora caro Sr Leonardo, mi lasci dirle qualcosa da uomo a uomo. E dico da uomo a uomo perché sono un uomo esattamente come Lei, perché, io come lei, ho il peccato originale, quindi la tendenza alla concupiscenza. C'è una sola creatura al mondo che non ha avuto il peccato originale e le sue conseguenze ed è la mia Maria.Quindi se io ho potuto vivere castamente senza problemi accanto a questa bella, deliziosa, amabilissima e santa donna, ( a proposito signorina Ramona sia ben chiaro che questi complimenti sono per la madonna e non per te), lo possono fare tutte le coppie irregolari se lo vogliono e chiedono l'aiuto a Dio.
MARIA: Chi fa della vita sessuale nella coppia una cosa fondamentale dimostra che non la vive in modo puro, cioè come donazione, ma per se stesso o utilizzando l'altro per se stesso. Questo non è amore.
GIUSEPPE: Se si ama veramente una persona, ci si preoccupa della sua sorte eterna. Quindi, non si fa niente che possa mettere in pericolo la sua salvezza. Di conseguenza, dato che l'esercizio della sessualità è stata prevista e voluta da Dio solo nell'ambito del matrimonio, ci dobbiamo adeguare a questa disposizione divina.
Quindi la soluzione si trova nelle coabitazione e non nella convivenza. Sentiamo un altro passo della Sacra Scrittura.
GESU: "Il Signore è testimone tra te e la donna della tua giovinezza … essa è la tua consorte, la donna legata a te da un patto" (Ml 2, 14).
N° 20 SARA: HO SBAGLIATO, MA ADESSO HO CAPITO
Cara Sacra Famiglia,
Sono una ragazza di 22 anni e durante la mia adolescenza qualche errore l'ho fatto. Come sapete, l'adolescenza è un periodo in cui ci si sente già "grandi" e si corre il rischio di fare tutto di testa propria. Così io, che sono un po' testarda, non ho ascoltato le raccomandazioni dei miei genitori e ho stretto amicizia con ragazze e ragazzi "problematici". Io, credendomi forte, pensavo di aiutarli a cambiare, ma invece sono stati loro ad avermi influenzato in maniera negativa.
Purtroppo, loro non avevano alle spalle una famiglia unita e santa come siete Voi, o santa Famiglia di Nazareth, ed io ho sbagliato a credere di potere risolvere tutti i loro guai da sola e senza il sostegno dei miei genitori e della preghiera.
Infatti, molti di loro non lì ho più rivisti perché hanno abbandonato la scuola ed ho sofferto perché pensavo di non averli aiutati fino in fondo facendomi sensi di colpa. Poi ho capito che per aiutare gli altri bisogna prima trovare un proprio equilibrio e poi ricorrere al sostegno della preghiera e delle persone fidate che il Buon Dio ci mette accanto.
Vi chiedo di continuare a darmi la grazia di affidare a Voi le persone bisognose senza credere con presunzione di poter risolvere tutto con i miei soli mezzi umani che sono limitati.
RISPOSTA A SARA
MARIA. Una persona è grande, non perché non fa errori - poiché errare è umano - ma perché sa chiedere perdono e riprendersi in mano. Ciò che hai fatto tu è come quello raccontato nella parabola del Figliolo Prodigo.
GESU: "Mi leverò ed andrò da mio padre e gli dirò: "Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio" (Lc 15, 18).
GIUSEPPE: Carissima Sara, nella tua preghiera hai descritto molto bene quanto è difficile diventare adulti senza sbagliare. Ora ascolteremo un altro brano della parabola che ci farà capire ancora meglio quanto Gesù conosce bene i problemi della gioventù.
GESU."Il figlio più giovane disse al padre: Padre dammi la parte di patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze" (Lc 15 11-12).
MARIA: Questa è la grande crisi che attraversano tutti gli adolescenti: Sentirsi grandi e fare a tutti i costi quello che vogliono non tanto con il patrimonio materiale dei beni dei loro genitori, ma con i doni, i talenti e l'intelligenza che Dio ha dato loro.
GIUSEPPE: Amministrare questo patrimonio è difficilissimo. E qui, arriviamo ad una passaggio fondamentale della vita di ogni persona. Da piccoli i bambini hanno fiducia totale nei loro genitori poi, crescendo, se ne distaccano e diventano critici nei loro riguardi ed incominciano a fare di testa loro ed allora arrivano gli sbagli. Se va tutto bene, fanno dei piccoli sbagli senza troppe conseguenze, altre volte invece, ne fanno dei grandi e sono irreparabili. Dopo questa fase di frenesia di libertà, ci deve essere la riscoperta dei genitori, quelli umani e quelli spirituali e cioè, Dio Padre, Gesù Cristo e la Vergine. Ed ecco la terza parte della parabola.
GESU: "Quando era ancora lontano, il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò ….(poi) il Padre disse ai servi: "Presto, portate qui il vestito più bello … , mettetegli l'anello al dito ed i calzari ai piedi, Portate il vitello grasso. Il fratello maggiore si indignò" (Lc 15, 22-23-28).
MARIA: Che bello! Nessun rimprovero da parte del Padre, ma altri doni, tanti altri doni, che Egli non aveva dato prima, tanti da fare ingelosire il fratello. Aggrappati alla preghiera, aumenta la tua fiducia in Dio e tutto ti andrà sempre bene e riuscirai a fare tanto del bene come hai manifestato nella tua preghiera di volere fare.
N° 21 GIOVANNI, VANESSA E FEDERICO: SIAMO IN TRE COME VOI
O San Giuseppe, sono Giovanni, tu che sei stato perfetto marito e perfetto padre, ti prego in questa giornata speciale.
Fa che possa essere anche io un buon marito e padre,
- allontana da me le preoccupazioni per il lavoro, fa che possa lasciarli fuori casa,
- aiutami ad essere un buon padre educando mio figlio con il buon esempio, soprattutto aiutami a non perdere la pazienza quando non mi ascolta
- dammi la forza di cedere subito quando mia moglie vuole avere ragione a tutti i costi così da evitare discussioni,
- dammi la forza di sopportare i miei genitori ed i miei suoceri quando dimenticano che io e mia moglie, siamo oramai cresciuti e ci danno consigli per ogni cosa.
O San Giuseppe, ti prego ascolta le mie preghiere soprattutto ti supplico, proteggi la mia famiglia. Intercedi per noi presso Maria, Madre della Carità. Amen!
Sono Vanessa, O Maria, in questo giorno importante, ti prego di donarmi la forza per essere alla tua altezza nelle giornate difficili:
- donami la pazienza, quella che è indispensabile, in quantità notevole, per essere una buona moglie ed una buona madre,
- tu che sei stata madre amorevole ed instancabile aiutami ad educare mio figlio nel migliore dei modi,
- concedimi di essere una buona moglie, infondi in me la forza del tuo amore per continuare ad amare sempre di più mio marito come tu amasti Giuseppe, che come mio marito, qualche difettuccio lo doveva avere visto che non è stato esento dal peccato originale come te.
- dammi la forza di sopportare il peso del lavoro, la stanchezza mentale e fisica e soprattutto di arrivare a prenderlo in modo più distaccato.
- aiutami a perdonare e a comprendere i miei genitori e miei suoceri quando si intromettono nella gestione della nostra famiglia onde farmi scivolare addosso le loro ingerenze.
- infine donami la capacità di ammettere che ogni tanto, ma non sempre, posso sbagliare così da fare contento mio marito.
Sono Federico, il cucciolo di casa, come voi, siamo in tre a camminare insieme in questa valle di lacrime, cercheremo di imitarvi onde meritare di ritrovarci insieme a voi nella gloria e nella felicità eterna del paradiso.
RISPOSTA A GIOVANNI, VANESSA E FEDERICO
MARIA: Il segreto per la riuscita di un matrimonio ve l'ho dato quando sono stato alle nozze di Cana con Gesù. Il matrimonio stava per entrare in crisi per la mancanza di vino. Ora questa mancanza di vino si deve intendere come mancanza di DIVINO, di SPIRITUALITA' e di PREGHIERA.
GESU: "Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù disse: "Non hanno più vino." E io risposi: "che ho da fare con te o donna? Non è venuto ancora la mia ora". La madre dice ai servi. "Fate quello che vi dirà" (Gv 2, 3-5).
GIUSEPPE: Uomini tutti, vogliate capire che l'essere insistente fa parte del DNA delle donne; quindi inutile scontrarci con loro. Neanche Gesù lo ha fatto. Le donne hanno tendenza a dire sì solo il giorno del matrimonio, poi si scordano questa parola magica che scoglie i nostri cuori.
Dobbiamo essere più realistici e sfruttare l'insegnamento che ci dà quel brano del Vangelo e cioè fare riferimento a Gesù in tutto. E' lui che ci dice quello che dobbiamo fare, chi ha torto, chi la ragione ed allora la donna si adegua pure lei e farà quello che le dirà Gesù come fecero i servi ed allora non ci saranno discussioni, prevaricazioni o musi duri. Arriverà il miracolo dell'armonia.
MARIA: Giuseppe, Giuseppe, devi sempre dire la tua.
L'essenza dell'amore è l'unione delle volontà. Però, tante volte avviene che per via dei difetti e limiti dell'uno e dell'altro, questa unione nella coppia non si trova facilmente. Dovete cercare come Dio vuole che vi amiate a vicenda perché è la volontà di Dio che vi amiate come Cristo ha amato suo Padre.
GESU: Io amo il Padre e faccio quello che il Padre mi ha comandato" (Gv 14, 31). "Ecco, io vengo per fare, o Dio, la tua volontà" (Eb 10, 7).
GIUSEPPE: Non contate solo sulle vostre forze, sul vostro impegno, sulla vostra intelligenza; ricorrete all'intercessione di Maria che, come per gli sposi di Cana, si rende conto delle vostre difficoltà ed interverrà presso il suo Figlio che non nega mai niente a sua madre.
MARIA: Istintivamente i genitori cercano di assicurare un futuro, una certezza per il domani dei figli ma ciò viene fatto in prevalenza pensando alla parte materiale a discapito della formazione umana e spirituale. Se guardate attorno a voi quanti genitori si sono affaticati, sacrificati fino all'inverosimile e poi i figli sono finiti male. Educate dunque i vostri figli nella fede, date loro una formazione che permetterà loro di essere forti e di affrontare da cristiani le sfide del mondo di domani e succederà come è scritto nella Bibbia.
GESU: "L'eredità dei giusti durerà per sempre" (Sal 37, 18).