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LO SPIRITO, LA NATURA SPECIFICA ED L'IDENTITÀ ECCLESIALE
DEI CAVALIERI DELLA CARITA'
La Comunità e la sua dimensione canonica :
"I Cavalieri della Carità sono un Istituto canonicamente riconosciuto, di vita comunitaria, contemplativa e attiva, i cui membri, la maggioranza dei quali devono essere sacerdoti, si consacrano a Dio con i tre voti d'obbedienza, di castità e di povertà, voti che per il momento sono privati" (St 2, art. 1) .
Membri:
"I Cavalieri della Carità che sono sacerdoti portano il nome di Cavalieri Padri, coloro che sono coadiutori portano il nome di Cavalieri" (St 2, art. 63). "Tutti i Cavalieri della Carità ... che siano sacerdoti o coadiutori, ... portano lo stesso abito, hanno gli stessi esercizi di vita spirituale e lo stesso regime di vita comunitaria" (St 2, art. 64).
Internazionalità:
"L'Istituto dei Cavalieri della Carità è di ampiezza internazionale" (St 2, art. 2).
Fine generale:
"Il fine generale dei Cavalieri della Carità è la più grande gloria di Dio, la loro personale santificazione e l'aiuto alla santificazione del prossimo" (St 2, art. 3).
Fine specifico:
"Il fine specifico dei Cavalieri della Carità è quello di vivere intensamente e di diffondere senza tregua la Carità di Cristo sino alla continua immolazione di se stessi, così come il Testamento Spirituale lo descrive" (St 2, art. 4).
Mezzi per realizzare questi fini:
"I mezzi per realizzare l'opera di santificazione, che costituisce il fine generale dei Cavalieri della Carità, e per vivere e diffondere la Carità di Cristo sono: la stretta osservanza dei tre voti d'obbedienza, di castità e di povertà, la vita comunitaria, la vita spirituale e l'esercizio dell'apostolato specifico dell'Istituto" (St 2, art. 5).
Motto:
"Il motto dei Cavalieri della Carità è: "Sanctitas in Caritate". Esso significa che i Cavalieri devono santificarsi ed aiutare alla santificazione del prossimo dimorando in Dio per mezzo della Carità (cfr. 1 Gv 4, 16), questa Carità essendo vissuta ardentemente, sino all'immolazione, secondo i mezzi indicati all'articolo 5 dello Statuto" (St 2, art. 6).
Vita contemplativa ed attiva:
"I Cavalieri della Carità conducono la vita contemplativa, che è necessaria alla santificazione personale ed è fonte di un fruttuoso apostolato, e la vita attiva attraverso l'esercizio del loro apostolato specifico" (St 2, art. 7).
Patroni:
"L'Istituto dei Cavalieri della Carità e tutti i suoi membri sono messi sotto la protezione primaria della Santissima Vergine Maria, onorata sotto il titolo di "Madre della Carità", loro Patrona, e sotto quello di San Giuseppe, loro Co-Patrono" (St 2, art. 8).
Spirito: equilibrio armonioso tra Tradizione viva della Chiesa e modernità:
"Credo che abbiamo uno spirito molto equilibrato" (P 1976.02.29; 00018F*118). "Sono molto moderno, ma allo stesso tempo nella Tradizione" (P 1972.12.25; 00016F*025). "Il cammino che questo Statuto indica è sicuro, poiché è un'applicazione concreta del Vangelo di Cristo e si fonda sugli insegnamenti del Magistero della Chiesa e su quelli dei grandi Maestri spirituali della Tradizione Cattolica" (St 1 e 2, Introd.); "Guardate la formazione che vi ho dato è molto avanzata" (P 1976.07.27; 00018F*201).
La carità ordinata:
"Vivendo e diffondendo la Carità, i Cavalieri devono rispettare l'ordine che essa comporta e in virtù del quale noi dobbiamo innanzitutto amare Dio sopra ogni cosa, lavorare alla propria santificazione, amare i nostri confratelli e amare il nostro prossimo" (St 2, art. 13).
Signorilità nel fare il bene:
"Nel diffondere la Carità, allorché egli fa del bene alle persone, "la prima qualità del Cavaliere della Carità è la finezza, l'educazione, la signorilità" (P 1974.12.09 ; 00017F*144).