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INTRODUZIONE
Molte persone si spaventano quando sentano parlare di Adorazione Eucaristica o perché ci hanno già partecipato e si sono annoiate non vedendo il momento che finisse o perché non ci hanno mai partecipato e pensano che è un momento noioso, statico e quindi lungo, che sembra non finire mai e che caso mai è riservato alle persone molto adentrate nella vita spirituale.
Nei due capitoli seguenti troverete tutto l'occorente per capire bene cosa è l'adorazione, come parteciparci, quanto è bello parteciparci e quanto ci si sente bene dopo averci partecipato.
L'ADORAZIONE EUCARISTICA
1) COSA È:
L'Adorazione è la preghiera con la quale ci mettiamo alla presenza di Dio e ci prostriamo con il nostro corpo dinanzi a Lui; con questo gesto, riconosciamo la Sua infinita grandezza e santità e prendiamo maggiormente coscienza della nostra piccolezza e della nostra miseria morale.
Siccome Gesù Cristo è realmente presente nel SS.mo Sacramento dell'Eucaristia, perciò la più bella adorazione è quella che si svolge dinanzi a Gesù Eucaristico esposto nell'Ostia sacrosanta. Disse il Papa Paolo VI: "...non c'è niente di più soave sulla terra, niente di più efficace a percorrere le vie della santità che lo stare a colloquio con Cristo" presente nel Sacramento dell'Eucaristia (Enc. Mysterium fidei). Dinanzi a Gesù Eucaristico, prediamo maggiormente coscienza dei punti dei quali correggerci, e così, con il Suo aiuto, santificarci.
2) METODO PER VIVERE L'ADORAZIONE EUCARISTICA:
- Prima dell'Adorazione, rivolgiamo una breve preghiera al Signore per offrirgliela, dicendo in cuor nostro, per esempio: Signore, Ti offro questo tempo di Adorazione per questa intenzione...
- Quando Gesù Cristo è esposto, dirGli che crediamo che Egli è realmente presente e vivo nel Sacramento dell'Eucaristia. Per esempio: "Mio Signore Gesù Cristo, ami tanto gli uomini che rimani giorno e notte pieno di tenerezza e d'amore nel Sacramento Eucaristico, aspettando, chiamando ed accogliendo tutti coloro che vengono a visitarti. Io credo che sei realmente presente nell'Eucaristia, Ti adoro e Ti amo con tutto il mio cuore" (S. Alfonso M. de' Liguori).
- Poi ascoltiamo oppure leggiamo con attenzione le brevi meditazioni e gli spunti di riflessione proposti in corsivo per confrontare le indicazioni della meditazione con la nostra vita e vedere come metterle in pratica.
- Dopo l'ultima meditazione, ringraziamo Gesù Eucaristico e chiediamoGli il suo aiuto per poter attuare nella propria vita le indicazioni pratiche che Egli ci ha ispirato durante l'Adorazione Eucaristica. Per esempio: "Gesù mio, Ti ringrazio di avermi accolto alla tua divina presenza. Tu meriti di essere amato tanto ed io voglio amarTi tanto! Gesù mio, aiutami ad amarTi ed a fare quello che tanto Ti piace e attendi da me" (S. Alfonso M. de' Liguori).
3) COME PREPARARCI ALL'ADORAZIONE DI GESÙ EUCARISTICO:
Quando adoriamo Gesù Cristo, allora, nel silenzio, meditiamo i testi proposti alla nostra attenzione e prendiamo del tempo per soffermarci sugli spunti di riflessione dopo la lettura del testo. I tempi di riflessione nel silenzio sono un valido aiuto per entrare nella profondità dell'anima ed incontrare Dio, nascosto nel Sacramento dell'Eucaristia, che visiterà il nostro cuore e rimarrà con ciascuno di noi.
Purtroppo viviamo in un tempo che ci inganna facilmente con le sue apparenze, che ci fa rimanere alla superficie della nostra coscienza, e così diventiamo ciechi e sordi per tutto quanto succede in noi ed intorno a noi, e soprattutto ciechi e sordi nei riguardi di Dio. Il nostro cuore è stato creato per la pace e per la vita profonda e piena, è stato creato per Gesù Eucaristico.
In questo tempo frenetico bisogna trattare con cura e delicatezza il proprio cuore, perché possa diventare il terreno fertile per la buona parola che Dio depone quale buon seme in noi.
Perciò, troviamo il tempo di distaccarci dal rumore assordante che ci circonda e raccogliamoci alla presenza di Gesù Eucaristico; la sua parola scenderà in ogni angolo della nostra anima e del nostro cuore, della nostra coscienza e persino del nostro subconscio e porterà frutto.
4) CONVERSARE CON GESÙ EUCARISTICO:
Dopo l'ascolto del brano proposto alla nostra meditazione, vi è un tempo di preghiera silenziosa. All'inizio, aiutandoci con gli spunti di riflessione, noi facciamo un confronto tra le indicazioni del testo ascoltato ed il nostro modo di vivere quotidiano; per cui durante questo momento di preghiera, predomina la nostra attività riflessiva.
Ma quando sentiamo il bisogno di parlare con Gesù, di dirGli tutto quello che ci opprime e chi ci sta a cuore, allora, mettiamo a tacere la nostra testa e lasciamo parlare il nostro cuore, il nostro affetto.
Prendiamo del tempo. Nella preghiera d'adorazione non c'è, infatti, alcun trucco o tecnica complicata di preghiera. Si tratta semplicemente dell'incontro con il migliore degli amici, anzi l'Amico divino, Gesù Eucaristico, che ci accoglie - che ci ascolta volentieri - che non ci giudica - che ci accetta come siamo - che ci aiuta a fare una proficua revisione del nostro modo abituale di vivere - che ci ispira buoni propositi per migliorare la nostra vita - che aspetta di ricevere da noi l'offerta della nostra buona volontà per cambiarci con la forza della sua grazia.
Perciò impariamo a conversare con Lui, a dialogare con Lui, impariamo ad ascoltarLo nel silenzio; solo così si realizzerà un incontro personale e vivificante con Gesù Eucaristico.
5) PARLARE DEI FRATELLI A GESÙ EUCARISTICO:
Durante l'Adorazione Eucaristica, anche se il Signore ci invita ad unirci personalmente ed intimamente a Lui, ad esaminarci e a confrontare la nostra vita con le esortazioni che Egli ci rivolge, tuttavia non dobbiamo chiuderci in noi stessi e pensare solo a noi. Introduciamo anche gli altri nella nostra preghiera e parliamo di loro a Gesù. Infatti gli altri sono sempre coinvolti nei nostri atteggiamenti sia nel bene che nel male che ci facciamo gli uni gli altri. Perciò parliamo a Gesù Eucaristico di coloro che amiamo, ma anche di coloro che ci sono antipatici, che ci hanno fatto del male, che sono la causa della nostra amarezza e tristezza.
Così, crescerà il nostro amore per loro, la riconciliazione sarà possibile, la pace tornerà nel nostro cuore, comprenderemo meglio gli altri e noi stessi. Diventeremo persone nuove, capaci di cambiare i rapporti sbagliati e dì costruire rapporti veri, radicati nella carità sincera.
In questo modo nell'Adorazione Eucaristica, il nostra rapporto con Gesù sarà sempre più profondo ed intimo: Lo conosceremo di più, Lo ameremo meglio e Lui ci darà la luce e la forza per costruire rapporti nuovi, più umani, più belli, con gli altri.
6) POSIZIONE DEL CORPO DURANTE L'ADORAZIONE EUCARISTICA:
Certamente non sarà superfluo ricordare come dovrebbe essere il comportamento e il portamento del corpo durante l'Adorazione Eucaristica.
La posizione più normale è quella in ginocchio. Ma Ia posizione del corpo durante la preghiera non deve essere fine a se stessa, soprattutto quando diventa scomoda. È raccomandabile che ciascuno prenda quella posizione che l'aiuti a pregare meglio, a raccogliersi e ad essere presente con il corpo, con la mente e con il cuore. Questo significa che si può pregare o seduti o inginocchiati.
Quando si entra nella chiesa dove è esposto il Santissimo Sacramento dell'altare, allora ci si inginocchia e poi in silenzio si raggiunge il posto adatto e, quindi, si assume la posizione più comoda in cui rimanere.
L'atteggiamento esteriore è molto importante perché esprime i sentimenti interiori. Bisogna evitare che, con il portamento del corpo, sia ostacolata la respirazione normale o che la spina dorsale si appesantisca troppo.
L'Adorazione Eucaristica è un incontro a tu con tu con Cristo e con sua Madre
1. GESÙ EUCARISTICO È GESÙ CARITÀ:
La nostra adorazione si rivolge a Gesù Eucaristico. La Chiesa, fondandosi sulle sue parole pronunciate nel Vangelo e specialmente il Giovedì Santo, ci insegna che nel Sacramento dell'Eucaristia esposto alla nostra adorazione Gesù Cristo è "veramente, realmente e sostanzialmente" presente e, per di più, Egli vi è "tutto intero", e cioè come "Dio" e come "Uomo" (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, 1374). Perciò la sua Presenza nell'Eucaristia non è né un semplice ricordo di quanto Egli fece durante l'Ultima Cena nel Cenacolo di Gerusalemme; non è nemmeno una presenza simbolica o virtuale come per esempio la bandiera è il simbolo di una nazione o come una immagine in uno specchio è il riflesso di una persona. Qui noi abbiamo l'assoluta certezza di stare alla presenza reale del Signore.
Gesù Cristo, ben lo sappiamo, è l'Amore in persona; infatti l'Apostolo S. Giovanni afferma che "Dio è Amore" (1 Gv 4, 16). Perciò durante l'Adorazione Eucaristica siamo dinanzi a Gesù Cristo che è la Personificazione umana della Carità, dell'Amore divino. Questo legame inscindibile tra il Sacramento dell'Eucaristia e la Carità trova una sorprendente conferma nel miracolo eucaristico di Lanciano (Chieti), dove, nell'ottavo secolo, durante la celebrazione di una S. Messa, il pane si trasformò miracolosamente in vera carne ed il vino in vero sangue. Queste reliquie, sono conservate intatte e venerate da dodici secoli. Gli scienziati che le hanno analizzato qualche anno fa hanno accertato che il brandello di carne conservato nella teca è un pezzo di cuore umano, e più specificamente è "tessuto muscolare striato del miocardio", e che il grumo di sangue appartiene allo stesso gruppo ematico dei tessuti esaminati e coincide con il gruppo ematico della Sacra Sindone!
Che questa adorazione ci faccia sperimentare la gioia profonda ed intima dello stare alla presenza di Gesù Eucaristico, di Gesù Carità!
2. GESÙ EUCARISTICO, CARITÀ INCARNATA:
Il Figlio di Dio Padre, Gesù Cristo, ci ha tanto amato fino al punto di incarnarsi nel grembo della Vergine Maria ed assumere una natura umana come la nostra, salvo ovviamente il peccato originale. Perciò a Betlemme Egli nacque con un corpo uguale al nostro e nelle sue vene scorreva un sangue come il nostro. Ecco perché durante la sua vita terra Gesù Cristo era l'Amore divino fattosi umano, ossia "la Carità Incarnata" come Lo chiamava P. Stanislao !
La sera del Giovedì Santo, Gesù Cristo, sapendo che la sua ora era ormai arrivata e che Egli doveva tornare al Padre (cfr. Gv 13, 1), non poté nel suo immenso amore verso di noi, uomini, risolversi a lasciarci soli: "Non vi lascerò orfani", aveva detto ai suoi Apostoli (Gv 14, 18). Per realizzare questa promessa, Egli istituì il Sacramento dell'Eucaristia, consegnandoci il suo Corpo ed il suo Sangue sotto i segni sacramenti del Pane e del Vino consacrati. Proprio perché ci aveva affidato questo ammirabile Sacramento, Egli, poco prima di ascendere al cielo, ci diede questa assicurazione: "Ecco, io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo" (cfr. Mt 28, 20).
Perciò l'Incarnazione del Figlio di Dio viene, in un certo senso, continuata e prolungata attraverso i secoli, e lo sarà sino alla fine del mondo, grazie al Sacramento dell'Eucaristia. Come è confortante sapere, anzi avere la certezza che quando adoriamo Gesù Eucaristico siamo come i pastori ed i magi che Lo videro e Lo adorarono a Betlemme! Perciò nel Sacramento dell'Eucaristia, Gesù continua ad essere ciò che Egli fu lungo tutta la sua vita terrena, e cioè la Carità Incarnata!
3. GESÙ EUCARISTICO, CARITÀ IMMOLATA
Il Giovedì Santo, durante l'Ultima Cena, Gesù Cristo disse ai suoi Apostoli: "Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici" (Gv 15, 13). Questa massima prova del suo amore per noi, il Signore ce la diede allorché si immolò per noi sulla croce. S. Pietro Crisologo fa dire a Gesù Cristo: "Questi chiodi non mi procurano tanto dolore, quanto imprimano più profondamente in me l'amore verso di voi. Queste ferite non mi fanno gemere, ma piuttosto introducono voi nel mio interno. Il mio corpo disteso anziché accrescere la pena, allarga gli spazi del cuore per accogliervi. Il mio sangue non è perduto per me, ma è donato in riscatto per voi" .
Ebbene, la S. Messa si ricollega al Sacrificio di Gesù Cristo sul Calvario; è lo stesso Sacrificio della Croce, ma con questa differenza: sulla Croce, Gesù Cristo sparse realmente il suo Sangue e morì, per cui esso fu un sacrificio cruento, mentre nella S. Messa Egli rinnova la sua stessa immolazione ma ora Egli la compie in modo incruento, e cioè senza spargimento di sangue, senza morire di nuovo. Perciò la S. Messa è il rinnovamento incruento - e cioè sacramentale - della Immolazione d'amore di Gesù Cristo sulla Croce.
Per farci vedere che Egli è la Carità Immolata, Gesù Cristo, dopo la sua Risurrezione, mostrò agli Apostoli nel Cenacolo di Gerusalemme le stigmate della sua Passione che erano impresse per sempre nelle sue mani e nei suoi piedi e l'ampia piaga del suo costato che attestava che il suo Cuore era stato trapassato; queste ferite Egli le fece persino toccare dall'Apostolo incredulo Tommaso (cfr. Gv 20, 24-29).
Ecco: nel Sacramento dell'Eucaristia Gesù Cristo è presente come Risorto, ma allo stesso tempo il suo Corpo glorioso porta per sempre i segni della sua Immolazione del Calvario.
Il Cuore vivente di Gesù, che palpita nell'Eucaristia, è un cuore trafitto dal suo appassionato amore per noi. Ecco perché quando siamo dinanzi a Gesù Eucaristico siamo dinanzi alla Carità Immolata, come lo chiamava P. Stanislao .
4. GESÙ EUCARISTICO, CARITÀ ECCLESIALE
Quando siamo alla presenza di Gesù Eucaristico e che Lo adoriamo, sentiamo e siamo consapevoli che il nostro rapporto con Lui è personalissimo, anche se l'adorazione eucaristica si svolge comunitariamente.
Tuttavia ciascuno di noi non è una persona isolata; in virtù del sacramento del battesimo, siamo diventati membri della Chiesa Cattolica. Ora, secondo l'Apostolo S. Paolo, la Chiesa è il Corpo Mistico di Cristo (cfr. I Cor 12, 13.27), espressione questa che era molto cara a P. Stanislao . Perciò ciascuno di noi è una cellula viva del Corpo di Cristo.
Ora, come la salute è l'elemento che mantiene sana ed in vita ogni cellula e quindi ha anche un influsso benefico sull'intero nostro corpo fisico, parimenti la carità conserva in buona salute l'anima spirituale di ciascuno di noi ed allo stesso tempo accresce la buona salute spirituale di tutto il Corpo di Cristo, che è la Chiesa.
Perciò la carità che attingiamo da Gesù Eucaristico, durante l'adorazione eucaristica, rafforza non soltanto ciascuno di noi personalmente, ma fa crescere anche tutta la Chiesa; è lo straordinario mistero della comunione dei santi. Sì, Gesù Eucaristico agisce mediante noi, che da adoratori diventiamo suoi collaboratori, per far crescere la carità in tutto il suo Corpo Mistico. E così noi adempiamo la missione di "diffondere la Carità nella Chiesa" affidataci dal nostro Fondatore P. Stanislao .
Quindi, quando siamo dinanzi a Gesù Eucaristico, siamo dinanzi a Colui che è la Carità Ecclesiale. Nel Sacramento dell'Eucaristia, Gesù Cristo è il Cuore che convoglia la carità quale suo Sangue vivificante in tutte le parti e membra del suo Corpo Mistico, che è la Chiesa.
5. MARIA SS.ma CI GUIDA VERSO GESÙ EUCARISTICO
Il Beato Giovanni Paolo II scrisse: "La pietà del popolo cristiano ha sempre ravvisato un profondo legame tra la devozione alla Vergine Maria ed il culto dell'Eucaristia ... Maria guida i fedeli all'Eucaristia" . Ed in una seconda Enciclica aggiunse che "il binomio Maria ed Eucaristia" è "inscindibile" .
Anche P. Stanislao era profondamente convinto di questo stretto legame e lo riaffermava di continuo; per esempio, disse: "Sin dagli inizi della Chiesa, il SS.mo Sacramento e la Vergine Santa sono stati i pilastri che hanno sostenuto la Chiesa" .
La verità sulla quale P. Stanislao maggiormente insisteva a riguardo era questa: "Possiamo saltare quanto vogliamo - diceva - nel tentativo di raggiungere Dio, tutti i nostri sforzi saranno inutili se non faremo ricorso alla Vergine Maria. Gesù Cristo è venuto fino a noi mediante Lei; è per mezzo di Lei che noi ritorneremo a Dio" .
Volendo evidenziare in modo visibile queste due verità, egli disse: "Bisogna unire sempre la devozione al SS.mo Sacramento con quella alla Vergine Santa. È per questo che nella nostra cappella il tabernacolo deve essere fissato sull'altare centrale e la statua della Madre della Carità (collocata) al di sopra del tabernacolo sul muro posteriore della cappella" . Ed aggiunse: "Se avessi cinquanta anni, mi dedicherei completamente a costituire una piccola cappella che diventerebbe un centro di devozione eucaristica e mariana" .
Questo progetto di P. Stanislao si è realizzato nel Piccolo Santuario. Infatti, vediamo che la Madre della Carità stende le braccia verso Gesù Cristo, presente nel tabernacolo, con un gesto che significa che Ella vuole donarci il suo Divino Figlio.
Quindi è in compagnia di Maria SS.ma e sotto la guida di Lei che ci accingiamo ad adorare Gesù Cristo, presente nel Sacramento dell'Eucaristia.
6. MARIA SS.ma MADRE DELLA CARITÀ E GESÙ EUCARISTICO
La nostra adorazione di Gesù Eucaristico si svolge dinanzi a Maria SS.ma Madre della Carità nel suo Piccolo Santuario.
Gesù Carità è anzitutto dono di Dio Padre all'umanità. Infatti "Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito" (Gv 3,16). Egli ci ha donato il suo divino Figlio anzitutto nel mistero della sua Incarnazione, poi nella sua Passione e Morte in Croce.
Ora Dio Padre, nel donarci il suo divino Figlio, non ha agito da solo, ma ha chiesto ogni volta il consenso di Maria SS.ma; la prima volta fu al momento della Incarnazione (cfr. Lc 1, 26-38), poi sul Calvario allorché Maria SS.ma Gli offrì il suo Divino Figlio in espiazione dei peccati degli uomini (cfr. Gv 19, 25-27) .
E così Maria SS.ma è diventata Madre della Carità perché nel suo grembo verginale Ella ha rivestito della nostra natura umana Gesù Cristo, il quale, essendo Dio, è "Carità" (1 Gv 4, 8), e cioè l'Amore divino. Grazie a Lei Egli ha potuto farsi Uomo e diventare la Carità fattasi carne, la Carità Incarnata.
Perciò, quando siamo dinanzi a Gesù Eucaristico durante il tempo di adorazione, ringraziamo Dio Padre e la Madre della Carità per avercelo donato.
7. MARIA SS.ma MADRE DELLA CARITÀ E GESÙ EUCARISTICO
Proseguiamo ed approfondiamo un altro aspetto della relazione tra Maria SS.ma Madre della Carità e Gesù Eucaristico.
Il compito di Maria SS.ma nel darci Gesù Carità, non si è solo compiuto come fatto storico avvenuto più di duemila anni fa, ma Ella continua a svolgerlo ancora oggi, e ciò grazie al Sacramento dell'Eucaristia.
Gesù Cristo, prima di compiere un miracolo, richiedeva sempre un atto di fede da parte di qualcuno. Ebbene, Maria SS.ma - dicendo ai servitori di Cana: "Fate quello che vi ha detto di fare" (cfr. Gv 2, 5) - ottenne dal suo Divino Figlio il suo primo miracolo, il cambiamento dell'acqua in vino, che preannunciava il miracolo del Sacramento dell'Eucaristia: il cambiamento del vino nel Sangue di Gesù Cristo.
Qualche mese più tardi, Maria SS.ma intervenne in modo misterioso nel secondo miracolo - quello della moltiplicazione dei pani (cfr. Mc 6, 38-44) - che prefigurava l'istituzione del sacramento dell'Eucaristia. Infatti, mentre gli Apostoli erano confusi e smarriti perché non sapevano cosa fare per sfamare questa moltitudine di persone (cfr. Mc 6, 35-37), Gesù Cristo si appoggiò sulla fede di Maria SS.ma ricordando le parole del "Magnificat" che Ella ripeteva spesso e dove proclamava che alla venuta di Lui, il Salvatore Dio avrebbe "ricolmato di beni gli affamati" (Lc 1, 53). Ecco perché Giovanni Paolo II scrisse che Maria SS.ma ebbe "una fede eucaristica anticipata" .
Dopo l'ascensione di Gesù Cristo al cielo, quando Maria SS.ma partecipava alle Celebrazioni eucaristiche nella Chiesa nascente ( cfr. Att 2, 42), ai sacri ministri, ai quali il suo divino Figlio aveva detto: "Fate questo in memoria di me" (Lc 22, 19), Ella diceva in cuor suo: "Fate quello che vi ha detto di fare" (cfr. Gv 2, 5); erano le stesse parole con le quali aveva ottenuto da Lui il primo miracolo a Cana.
Ebbene, ancora oggi in ogni S. Messa Dio Padre continua a donarci il suo Divino Figlio come Egli stesso ce lo ha rivelato dicendo: "Il Padre mio vi dà il pane dal cielo, quello vero; il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo ... Io sono il pane vivo disceso dal cielo" (Gv 6, 32-33.51) .
Ora, la Chiesa ha la certezza che Maria SS.ma è unita a noi, in virtù della comunione dei santi, durante la celebrazione di ogni S. Messa e perciò Ella è la prima ad essere nominata dal celebrante nell'elenco dei santi . Perciò a Dio Padre si associa Maria SS.ma nel donarci Gesù Eucaristico nella S. Messa, perché Ella continua a dire ad ogni sacerdote: "Fate quello che mio Figlio vi ha detto di fare".
Questo legame tra Gesù Eucaristico, che è la Carità, e Maria SS.ma , che è la Madre della Carità, è contenuto in modo implicito nelle parole di P. Stanislao allorché affermava ripetutamente che la nostra spiritualità è quella di rimanere attaccati a Gesù Eucaristico ed alla Madre della Carità e che la nostra missione è quella di propagare il culto eucaristico, specie l'adorazione, e la devozione alla Madre della Carità.
Perciò, quando siamo dinanzi a Gesù Eucaristico realmente presente durante il tempo di adorazione, anche Maria SS.ma è misteriosamente presente ed agisce ancora oggigiorno - proprio in quanto Madre della Carità - perché continua a donarci il suo Divino Figlio, che è la Carità Incarnata, Immolata ed Ecclesiale .
Ecco perché nel Piccolo Santuario si canta l'inno alla Madre della Carità dopo le S. Messe domenicali ed al termine dell'Adorazione Eucaristica.