Il mio matrimonio - i Cavalieri della Carità

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Il mio matrimonio

INSEGNAMENTI SULLA RETE





INDICE
Presentazione:
Prefazio: Il vino buono dalla Carità
1. Dio centro del matrimonio
2. La preghiera nella vita di coppia
3. La fiducia nella Divina Provvidenza nella vita di coppia
4. Aiutarsi a vicenda per lavorare sui caratteri, correggere i difetti, attingere aiuto
   dal sacramento della confessione, e così rendere bella e piacevole la convivenza
5. Conservare l'equilibrio affettivo, dando al coniuge il primo posto
6. Essere i collaboratori dello Spirito Santo nella formazione dei figli

7. Consolidare le ragioni che hanno dato origine al matrimonio, valorizzando le qualità                                                                                                               morali del coniuge, e sforzarsi di coltivare quelle personali piuttosto  che fissarsi sui reciproci  difetti

8. Maturare nel mutuo amore
9. Condividere in modo equo il peso delle responsabilità familiari e dei lavori domestici
10. Vivere il matrimonio come un cammino comune di santificazione

PRESENTAZIONE


QUESTA RACCOLTA DELLE OMELIE DI P. THADDEO SUL MATRIMONIO CRISTIANO, BASATE SUGLI INSEGNAMENTI DI P. STANISLAO CHE ERA AVANTI DI PIÙ DI TRENTA ANNI NELLA PASTORALE, FATTE IN OCCASIONE DELLE FESTE MENSILI DELLA MADRE DELLA CARITA' VUOLE ESSERE UN NOSTRO PICCOLO AIUTO ALLE FAMIGLIE CRISTIANE IMMERSE IN UN MONDO SEMPRE PIÙ SCRISTIANIZZATO ED OSTILE AI VALORI FONDAMENTALI DELLA FAMIGLIA.

L'INDISSOBULITA' DEL MATRIMONIO NON SIGNIFICA CHE SI MI VA MALE SONO SPACCIATO PER LA VITA MA VUOL DIRE CHE, VISTO CHE CRISTO NE HA FATTO UN SACRAMENTO, C'È SEMPRE LA SOLUZIONE A TUTTI I PROBLEMI CHE PUÒ INCONTRARE UNA COPPIA LUNGO IL SUO PERCORSO. IL VERO PROBLEMA E QUINDI LA CAUSA REALE DEI FALLIMENTI MATRIMONIALI STA NEL FATTO CHE PER UN MOTIVO O L'ALTRO NON SI VUOLE CERCARE O SI SMETTE DI CERCARE LA SOLUZIONE CHE CRISTO ATTRAVERSO LE GRAZIE DEL SACRAMENTO DEL MATRIMONIO DA AGLI SPOSI.

LA BELLEZZA E LA GRANDEZZA DELL'AMORE FRA DUE PERSONE NON E' LEGATA ALL'AFFETTO, AL BATTICUORE, ALLA SENSIBILITA', ALLA SENSUALITA', ALLE EMOZIONI MA HA RADICI MOLTO PIÙ PROFONDE E CIOÈ STA NELLA CAPACITÀ DI DONAZIONE E DI RICERCA DEL BENE DELL'ALTRO. IL SUPERAMENTO DELLE PROVE, DEI  MOMENTI DI CRISI, DEI TENTENNAMENTI RAFFORZA L'AMORE TRA DUE PERSONE E FA SÌ CHE IL RAPPORTO SI CONSOLIDI E SI PURIFICHI, E QUINDI FA SÌ CHE SI STA REALMENTE BENE INSIEME.





PREFAZIO
IL VINO BUONO DELLA CARITÀ

1. "Non hanno più vino" (Gv 2,3). Ecco il desolante lamento che Maria SS.ma rivolse a suo Figlio Gesù Cristo alle nozze di Cana. Una festa nuziale senza vino non è una festa perché manca l'elemento che crea l'allegria! Ma il vino ha anche un altro significato: fa perdere la testa e perciò è il simbolo dell'amore; chi è innamorato è preso da un ardente trasporto che va aldilà dei freddi e meschini calcoli della ragione. Questa ebbrezza affettiva dovuta all'innamoramento è una delle forze propulsive del matrimonio.

2. "Non hanno più vino". La stesso dolorosa constatazione la possiamo fare anche noi riguardo a molti coniugi in cui è venuto a mancare il vino del vero e profondo amore. Matrimoni che hanno esaurito rapidamente la loro forza propulsiva specie tra le giovani coppie, e che rischiano di naufragare al primo scossone. Perché siamo arrivati a questa dolorosa situazione? Principalmente per due motivi. Da una parte, dopo la celebrazione del sacramento del matrimonio, Gesù Cristo è stato escluso dalla vita familiare nella maggiore parte delle coppie, per cui Gli è stato impedito di operare il miracolo di dare a queste coppie il buon vino di un amore maturo e profondo. Dall'altra parte, a motivo del cambiamento delle condizioni di vita nella società, si registra una profonda crisi nel rapporto tra uomo e donna, crisi che viene aggravata dallo stile di vita improntato al materialismo ed al relativismo. Perciò c'è bisogno di un nuovo rapporto di equilibrio tra i coniugi.

3. Alle nozze di Cana, chi ha preso l'iniziativa di risolvere l'incomoda situazione creatasi a seguito della mancanza di vino è stata Maria SS.ma; Ella disse agli inservienti: "Fate quello che mio Figlio vi dirà" (Gv 2,5). Ebbene, oggigiorno Ella ripete la stessa raccomandazione ai coniugi cristiani: "Fate quello che mio Figlio vi dirà". Ora che cosa Gesù Cristo disse agli inservienti? "Riempite d'acqua le giare" (Gv 2,7). L'acqua - ricordiamoci del nostro battesimo - è il simbolo delle grazie dateci da Dio. Ecco: nel giorno del loro matrimonio, Gesù Cristo si è impegnato a dare ai coniugi cristiani tutte le grazie di cui avranno bisogno lungo tutta la loro vita matrimoniale e familiare. Tutte queste grazie costituiscono come una specie di conto bancario spirituale; i coniugi vi attingono mediante il bancomat della preghiera. E di fatto una coppia che prega è una coppia unita e felice. Invece, i coniugi che non pregano, sono come coloro che hanno un grosso conto in banca, ma non ritirano mai questi soldi, per cui vivono da straccioni, e cioè questi coniugi vivono nella miseria affettiva perché si privano di tanta felicità.

4. Gesù Cristo volle essere presente alle nozze di Cana non per godersi la festa, ma per farci capire che il suo legame con la Chiesa è come un matrimonio mistico. Egli ama la sua sposa che à la Chiesa, nonostante i tanti limiti e difetti di quest'ultima. Perciò il nuovo equilibrio da ricreare tra i coniugi cristiani va ricercato nell'amore di carità che lega Cristo e la sua Chiesa. Nella prima lettura, S. Paolo ci diceva: "Camminate nella carità, nel modo che anche Cristo vi ha amato e ha dato se stesso per noi" (cfr Ef 5,2). Ecco: l'amore di carità compenetra tutte le dimensioni dell'amore umano, inclusa la sessualità, lo purifica dall'egoismo, crea un armonioso equilibrio tra i coniugi, per cui la loro vita coniugale diventa felice e stabile.

5. Maria SS.ma ci ripete: "Fate quello che mio Figlio vi dirà". Le promesse matrimoniali, che delle coppie hanno voluto rinnovare oggi durante le tre S. Messe, si articolano in dieci punti; questi punti si basano sugli esempi e sugli insegnamenti di Gesù Cristo; costituiscono il fondamento su cui edificare l'armonioso equilibrio tra coniugi. Ognuno di questi dieci punti verrà approfondito durante le prossime feste mensili della Madre della Carità il giorno 26 di ogni mese. Che Ella benedica, aiuti e protegga tutti i coniugi cristiani e li guidi sul cammino dell'amore.

26 ottobre, Festa Annuale di Maria SS.ma Madre della Carità

                         

1. DIO, CENTRO DEL MATRIMONIO

La crisi economica finanziaria ci porta a  vivere nell'aspettativa che questa si risolva; e così la Divina Provvidenza ci fa riscoprire l'esperienza dell'attesa. Aspettare qualcuno o qualcosa con un forte desiderio ci fa valorizzare ciò che stiamo aspettando. E' con l'aiuto di Maria SS.ma Madre della Carità che ci addentriamo nell'Avvento, tempo di attesa per prepararci spiritualmente al S. Natale.
1. Il significato dei vari elementi della parabola ora ascoltata è evidente (cfr Mc 13,33-37). Il padrone che affida la gestione della propria casa ai suoi servi manifesta loro una grande fiducia. A loro volta, i servi rimangono svegli perché anzitutto aspettano il ritorno del padrone, più importante di loro; inoltre, con senso di responsabilità, custodiscono i suoi beni perché vogliono corrispondere alla fiducia di lui; con l'addormentarsi, perderebbero la sua stima.
2. Questi vari elementi della parabola ci aiutano a comprendere meglio la natura e il dinamismo dell'amore coniugale. L'attesa dei servi che vivono in funzione dell'arrivo del padrone - molto più importante di loro - questa attesa simboleggia l'attesa, anzi la ricerca di un amore assoluto, molto più grande di noi; infatti vegliare significa vivere con il Signore (cfr 1 Tes 5,10). Anni fa c'era una canzone dal titolo "Questo piccolo grande amore"; ebbe un grande successo perché tutti cercano di vivere un grande amore nell'ambito ristretto del piccolo amore che stanno vivendo accanto alla persona con cui condividono la vita. Questa aspirazione ad un amore grandissimo, totalizzante ed assoluto, non può essere sradicata dal cuore umano.
3. Ma cosa è questo amore assoluto? E' l'amore che viene trascinato da Dio nella convivenza umana e che tende verso di Lui; nel caso dell'amore coniugale, è mettere Dio al centro del matrimonio! "Dio è Amore", secondo la bella e profonda definizione del Nuovo Testamento (1 Gv 4,8 e16). L'amore umano non è un qualcosa creato dall'uomo e dalla donna che si amano, ma è un dono affidato ai coniugi da Dio che li rende partecipi in qualche misura del suo amore divino. L'aria che riempie i nostri polmoni, non viene da noi né è nostra, ma viene dall'atmosfera che ci circonda. Parimenti, l'amore che riempie i nostri cuori non è una creatura nostra, ma è una partecipazione all'amore che c'è in Dio. E' un dono preziosissimo che Dio affida al nostro senso di responsabilità come il padrone della parabola affidò la sua casa ai servi. Dio è l'Essere infinito ed assoluto, perciò l'amore umano, che viene da Lui, porta la sua impronta e tende verso l'assoluto. Nella odierna parabola l'atteggiamento dei servi che rimangono svegli nell'attesa del padrone simboleggia la tensione dei coniugi nei riguardi dell'amore assoluto che viene da Dio.
4. Come si fa a mettere Dio al centro del proprio matrimonio? Non si tratta di sconvolgere tutto il quadro della vita quotidiana, ma solo di aprire la porta del nostro cuore al Signore, nostro Padrone, che bussa alla porta della nostra interiorità che è casa sua (cfr Apoc 3,20). Dal punto di vista pratico, ciò significa vivere una vita autenticamente cristiana, e cioè essere praticanti ed osservare i comandamenti di Dio. Per esempio, programmare le feste natalizie in modo tale da partecipare a tutte le S. Messe, così da vivere queste festività religiose da veri cattolici e non da pagani.
5. In che modo la centralità di Dio nel matrimonio trasforma l'amore coniugale da un piccolo in un grande amore? In virtù del sacramento del matrimonio, Dio infonde nei coniugi cristiani la sua carità; questa è un amore di livello e di forza superiore rispetto all'amore umano; infatti è una ulteriore partecipazione, più intensa e più profonda all'amore di Dio; nei coniugi, essa assume la forma di carità coniugale. La carità coniugale purifica l'amore umano, lo sorregge, rafforza, eleva e nobilita. Allora cambia il modo di vedere il proprio coniuge e gli impegni famigliari; questa nuova visuale va ben oltre la routine di ogni giorno, vede il significato spirituale ed il valore d'eternità dei piccoli gesti d'amore quotidiano (cfr Mt 25,34-40): ecco l'amore assoluto! Così i coniugi vivono l'amore in un modo motivante ed entusiasmante ed il loro piccolo amore diventa un grande amore!
6. Cosa succede quando si rinuncia all'amore assoluto e si toglie Dio dalla vita coniugale? L'amore coniugale, tagliato dalla sua fonte, perde la sua forza propulsiva, diventa grigio, tutto è pesante, si vive alla giornata e ci si accontenta di misere soddisfazioni; il matrimonio si riduce ad un incontro tra due egoismi come in una società per azioni; quando non se ne ricava più un tornaconto personale, la società viene sciolta. Da un piccolo amore, si è scivolato verso un amore mediocre, misero, e da lì ad un amore fallito! Quando non si apre la porta al Signore, molto spesso la si dovrà aprire allo psicologo, agli avvocati, al giudice ed in caso di escalation anche agli assistenti sociali ed ai carabinieri che faranno da padroni in casa nostra!
7. Quando ciascun coniuge ha trovato in Dio l'amore assoluto, questa aspirazione è ormai appagata, per cui si evitano i due estremi opposti che snaturano l'amore coniugale: da una parte, assolutizzare il coniuge, ossia esigere ed aspettare da lui un amore assoluto che egli, come d'altronde anche ciascuno di noi, non è in grado di dare perché tutti quanti siamo limitati dai nostri difetti; dall'altra parte, relativizzare i valori morali e disistimare il coniuge, strumentalizzandolo secondo la logica consumistica dell'usa e getta.
Il vero amore coniugale tende verso l'assoluto, per cui ha bisogno di Dio che ne è la fonte. E' sempre un amore a tre, mettendo Dio al suo centro. Così un piccolo amore diventa un grande amore! Durante l'Avvento Maria SS.ma Madre della Carità aiuti i coniugi ad aprire le porte dei loro cuori a Cristo ed a ritrovare le radici cristiane del loro amore.


2. LA PREGHIERA NELLA VITA DELLA COPPIA

Ogni anno l'ultima festa mensile della Madre della Carità coincide la festa di S. Stefano. Nella prima lettura abbiamo visto che egli pregava mentre veniva lapidato (cfr. Att 7,58). Il suo esempio ci permettere di entrare nel tema dell'odierna festa mensile della Madre della Carità, e cioè la preghiera nella vita dei coniugi.
1. Ci si sposa in chiesa non per godersi una festa più bella che nel matrimonio civile, ma perché si è consapevoli che il matrimonio, al di là dei limiti umani dei coniugi, è una realtà sacra. Infatti l'amore coniugale, la trasmissione della vita, l'educazione dei figli fanno riferimento direttamente a Dio. I due coniugi cristiani sono consapevoli che Dio si è inserito nella storia del loro amore: Egli, con la sua Provvidenza, li ha fatti incontrare, li ha accompagnati nello sboccio del loro amore, li ha chiamati al sacramento del matrimonio, ossia ad unirsi in una stabile comunione di vita dinanzi a Lui ed ha conferito loro una missione: aiutarsi a vicenda sul cammino della santità cristiana e trasmettere la vita che hanno ricevuto. La storia del loro matrimonio, con i suoi alti e bassi, è una realtà in cui Dio interviene di continuo allo stesso modo in cui Egli è intervenuto nella storia del suo amore sponsale con il popolo dell'Antico Testamento. Ecco perché il matrimonio è una realtà sacra. Perciò la preghiera è indispensabile per i coniugi; li aiuta a vedere alla luce della fede in Dio il loro matrimonio nella sua profonda e ricca realtà spirituale. Senza questa visione di fede alimentata dalla preghiera, il matrimonio si riduce solo ai suoi aspetti umani e materiali i quali sono, spesso, molto limitati, pesanti, deludenti e scoraggianti.
2. Spesso si sente dire: il matrimonio va avanti con l'amore dei coniugi e basta! Ci sono coppie che non pregano mai e che stanno bene insieme! E' vero. Ma anche se queste coppie non pregano, c'è la Chiesa che prega per loro e così attira su di loro le grazie di Dio per aiutarle. Inoltre bisogna vedere che genere di amore unisce queste coppie; infatti ci sono varie specie di amore - per esempio un amore coniugale rimasto ancora a livello adolescenziale e immaturo -  e ci sono vari gradi nell'amore. La preghiera ottiene ai coniugi l'aiuto di Dio così che essi perseverino nel loro amore, siano capaci di superare i momenti di difficoltà e di crisi, progrediscano insieme e maturino fino a giungere la piena maturità del loro amore, che è la perfezione della carità coniugale. La preghiera è necessaria nell'amore perché aiuta i coniugi ad amarsi  al di là dei limiti della natura umana e dei loro difetti personali, per cui pregare è come avere una marcia in più. La preghiera spinge i coniugi a non accontentarsi dei primi gradini del loro amore, ma ad andare sempre più in alto.
3. Gesù Cristo ci ha assicurato: "In verità io vi dico: se due di voi sulla terra si metteranno d'accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro" (Mt 18,19-20). Questa promessa del Signore si applica in modo speciale e "particolare" alle coppie ed alle famiglie cristiane (cfr. Familiaris consortio, n.59). Ecco perché la famiglia è una "chiesa domestica" (Lumen gentium, n.11) nella quale i coniugi i coniugi cristiani svolgono "una vocazione ed una missione sacerdotale", come ce lo ha insegnato il Beato Giovanni Paolo II (cfr. Familiaris consortio, n.59). Ognuno dei due coniugi deve avere una sua propria vita di preghiera convinta e motivata. Di solito è la moglie che prega, perché gli uomini considerano che "la preghiera è roba di donne". Invece, il marito dovrebbe essere il primo a pregare; essendo il capofamiglia, necessita di più della luce e della forza della grazia di Dio per affrontare e risolvere i problemi della vita. Inoltre, ci sono dei momenti e delle situazioni in cui la preghiera nel matrimonio viene fatta insieme; ciò ravviva e rafforza il fatto di essersi sposati dinanzi a Dio. Quando un coniuge non prega o non vuole pregare insieme, l'altro coniuge continui a pregare a nome di tutti e due; l'esperienza insegna che Dio ascolta sempre questa preghiera perché è una preghiera sofferta e quindi più meritoria.
4. Conviene scegliere un posticino nella casa dove ci si raccoglie per pregare sia personalmente e che in comune come per esempio dinanzi al crocifisso o ad un quadro religioso; è l'angolo della preghiera che attesta che la famiglia è la "chiesa domestica"! I principali momenti della giornata per pregare sono al mattino ed alla sera; al mattino si ringrazia Dio per il dono di un'altra giornata di vita e si chiede il suo aiuto per svolgere bene i propri impegni; la sera lo si ringrazia per la giornata trascorsa e si chiede perdono per le mancanze. Il pregare prima e dopo i pasti ci mette alla presenza della Divina Provvidenza, che ci aiuta in vari modi, e ci apre alle necessità dei fratelli. Infine, tutti gli avvenimenti della vita familiare, le situazioni, felici e dolorose, diventano motivi di preghiera sull'esempio di Maria SS.ma che meditava nel suo cuore sugli avvenimenti della vita della Sacra Famiglia per discernervi gli interventi di Dio (cfr. Lc 2,51).
5. L'esempio dei genitori che pregano anche insieme è la forma di educazione religiosa la più efficace per i figli. Anche se questi contestano esteriormente la preghiere, interiormente essi sono orgogliosi dei loro genitori che pregano perché sono dei cattolici convinti e coerenti. E' un esempio che rimarrà profondamente inciso in loro e che nel momento del bisogno riaffiorerà in loro e li salverà dal fare dei gravi errori. L'esempio di santa Monica che pregò per la conversione di suo figlio Agostino evidenzia la speciale efficacia della preghiera dei genitori
6. Quali preghiere fare? Ci sono dei libretti che raccolgono le preghiere che abbiamo imparato quando andavamo al catechismo e che forse abbiamo dimenticato. Il S. Rosario recitato sia insieme che personalmente è la grande preghiera con la quale si mette il matrimonio e la famiglia sotto la protezione e la guida di Maria SS.ma. La preghiera alla Madre della Carità aiuta i coniugi a crescere nel loro amore. La lettura della Sacra Scrittura oppure della vita un santo è anch'essa una forma di preghiera.
Che Maria SS.ma Madre della Carità vegli, aiuti e protegga tutte le coppie che frequentano il suo Piccolo Santuario.


3. LA FIDUCIA NELLA DIVINA PROVVIDENZA NELLA VITA DI COPPIA

In questa prima domenica di Quaresima, la Liturgia ci presenta il Signore allorché fu tentato nel deserto. Alla sua sussistenza nel deserto provvidero gli angeli come afferma l'Evangelista s. Marco (1,13); questo fatto lascia sottintendere che il diavolo tentò Gesù Cristo sotto il profilo materiale. Infatti gli altri Evangelisti, più precisi, riferiscono che Gesù "ebbe fame" ed il Tentatore colse questa occasione per indurlo a cambiare le pietre in pani così da nutrirsi (cfr Mt 4,2-3; Lc 4,2-3).
Questa prima domenica di Quaresima coincide con una delle feste mensili di Maria SS.ma Madre della Carità durante le quali ci soffermiamo sugli impegni dei coniugi cristiani per vivere in modo felice il loro matrimonio. Vediamo come l'odierno brano evangelico illumina il terzo di questi impegni, e cioè: nei momenti di difficoltà e nelle prove della vita ricorrere al Signore ed alla sua Divina Provvidenza per affrontarle e superarle con il suo aiuto.
1. L'avere il necessario sotto il profilo materiale per vivere in modo dignitoso permette di costruirsi una famiglia. Quante coppie di fidanzati non possono sposarsi a causa della precarietà del loro lavoro!  Tuttavia i coniugi cristiani devono evitare due pericoli in relazioni ai beni materiali. Il primo pericolo si verifica quando ci si lascia prendere dal materialismo; col pretesto di garantire una sempre maggiore sicurezza della famiglia, si accumulano beni materiali oltre ogni limite ragionevole; quello che si ha non basta mai ed uno diventa dipendente dal materialismo. Il secondo pericolo è quello della disperazione allorché iniziano a scarseggiare le risorse materiali; mentre la sicurezza materiale è fonte di stabilità affettiva, la mancanza dei necessari mezzi materiali può dare origine a liti e conflitti nella coppia e può far perdere la fiducia in Dio. Fu in questi due trappole - ossia l'avidità materiale e la sfiducia nei riguardi di Dio Padre - che il Maligno provò a far cadere Gesù Cristo allorché lo tentò nel deserto.
2. Il Vangelo offre ai coniugi cristiani tre importanti criteri riguardo all'uso dei beni materiali. Primo criterio: affrontare la vita con una visuale di fede in Dio. Per i coniugi cristiani, il matrimonio non può trasformarsi in una società per azioni che mira solo al cumulo materiale; sarebbe snaturare il sacramento del matrimonio. Il matrimonio cristiano è una comunità di vita di due coniughi che si aiutano a vicenda per vivere il Vangelo di Gesù Cristo (cfr Mc 1,15); l'odierno versetto del canto al Vangelo ce lo ha ricordato: "Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio" (Mt 4,4). Ecco la visuale di fede con cui i coniugi cristiani affrontano le sfide della vita, visuale di fede che è il contrario del materialismo.
3. Il secondo criterio è il senso di responsabilità per procurarsi con il lavoro il necessario per la vita dignitosa della famiglia. La Sacra Famiglia di Nazareth è un luminoso esempio di questa laboriosità; Gesù Cristo lavorò come carpentiere affrontando tutti i problemi ai quali vanno incontro gli artigiani di tutti i tempi.
4. Infine il terzo criterio è la fiducia nella Divina Provvidenza. Nell'odierno brano evangelico la Divina Provvidenza si manifesta mediante gli angeli inviati da Dio Padre per assicurare la sussistenza di Gesù Cristo durante quaranta giorni nel deserto (cfr Mc 1,13). Quando voi, coniugi cristiani, vi siete sposati in chiesa, Dio si è inserito nella vostra alleanza d'amore e si è impegnato a darvi tutti gli aiuti di cui avrete bisogno, anche sotto il profilo materiale. Perciò dovete riporre la vostra fiducia in Dio riguardo al vostro futuro, conservare tale fiducia ed accrescerla allorché approfondite la vostra vita cristiana. L'attuale crisi finanziaria ed economica ci insegna a non fidarci solo ed esclusivamente degli uomini, tanto più che è Dio a guidare misteriosamente gli avvenimenti della storia umana. Dio permette le prove materiali in vista di tre scopi: anzitutto per distaccarci dalla mentalità materialista che tanto impregna il nostro stile di vita, poi per farci riscoprire le cose veramente belle della vita, che sono i valori morali e spirituali indicati dal Signore nel Vangelo; infine, per farci ammirare la straordinaria inventiva della Divina Provvidenza che ci viene in aiuto in modi che mai avremmo immaginato e questa inventiva divina mette in moto ed alimenta la nostra creatività per risolvere i problemi materiali.
Che Maria SS.ma Madre della Carità ci aiuti a credere nella inesauribile Provvidenza di Dio ed a collaborare con essa, mettendo in pratica l'ammonimento rivoltoci dal suo Divino Figlio: "Il tempo è compiuto e il Regno di Dio è vicino. Convertitevi e credete al Vangelo" (Mc 1,15).


4. AIUTARSI A VICENDA PER LAVORARE SUL PROPRIO CARATTERE, CORREGGERE I PROPRI DIFETTI, ATTINGERE AIUTO DAL SACRAMENTO DELLA CONFESSIONE E COSI' RENDERE BELLA E PIACEVOLE LA CONVIVENZA

La solennità dell'Annunciazione a Maria SS.ma ci mostra la perfezione del carattere umano di lei. Ella era profondamente convinta che la verginità nel matrimonio fosse la sua vocazione. Quando l'arcangelo S. Gabriele le annuncia che Dio la chiama alla maternità, Ella, che così viene contraddetta nella sua più profonda aspirazione, non reagisce in modo impetuoso, ma cerca di comprendere come tutto ciò avverrà così da conformarsi alla Volontà di Dio. Ecco il grande autocontrollo di Maria SS.ma, ecco la perfezione del suo carattere umano. Perciò l'odierna festa mensile della Madre della Carità ci dà lo spunto per addentrarci nel quarto impegno dei coniugi, e cioè: aiutarsi a vicenda per lavorare sui loro caratteri, correggere i propri difetti, attingere aiuto dal sacramento della confessione, e così rendere bella e piacevole la loro convivenza.
1. I coniugi desiderano che il loro matrimonio sia un ambiente impregnato d'amore e di carità reciproca, dove essi si rivolgono reciprocamente attenzioni, gesti di delicatezza, affetto, stima e apprezzamento. Il principale ostacolo a questa felice convivenza sono i difetti caratteriali. Cosa è il carattere? Esso è l'insieme delle nostre abitudini psicologiche; queste abitudini provengono principalmente dai modi con cui reagiamo di fronte a noi stessi, alle persone ed alle varie situazioni. Col passare del tempo, queste nostre reazioni abituali ci plasmano psicologicamente, ci conferiscono un modo di essere e di agire che ci è personale; ecco il carattere. I nostri modi sbagliati o egoistici di reagire danno così origine ai nostri difetti caratteriali.
2. Si pensa comunemente che il carattere non si possa cambiare; non è vero, lo si può, anzi si deve correggere e migliorare. Come? Coltivando con la nostra forza di volontà delle buone abitudini che contraddicano i nostri difetti caratteriali così che questi vengano corretti e sostituiti dalle virtù; così facciamo emergere le nostre doti caratteriali che quasi sempre sono nascoste e ricoperte dai nostri difetti. Questo lavorio per la formazione del proprio carattere è il nostro primo e più grande mezzo di santificazione.
3. Per i coniugi, questo lavorio sul proprio carattere ha come caratteristica di essere un lavorio svolto in due. Aiutandosi a vicenda per correggere i loro caratteri, essi si santificano, oltre che individualmente, anche coniugalmente, e questo santificarsi insieme è il cammino proprio del matrimonio. La grande tentazione da evitare è quella di voler cambiare l'altro coniuge secondo le proprie idee così che diventi come desidereremmo che fosse idealmente; ciò condurrebbe inevitabilmente a discussioni, tensioni e conflitti. Bisogna invece trovare dei criteri oggettivi e dei mezzi, che stiano al di sopra di entrambi i coniugi ed ai quali ciascuno di loro si adegui.
Ebbene, questi criteri oggettivi e mezzi sono due. In primo luogo, sono le indicazioni del Magistero della Chiesa, che spiegano ai coniugi come vivere il Vangelo dell'amore nella loro vita matrimoniale e familiare; gli insegnamenti del Magistero della Chiesa dicono infatti quali siano le virtù che il marito e la moglie sono chiamati a coltivare, come coniugi e genitori, per adempiere le varie responsabilità inerenti il loro stato di vita. Il secondo mezzo è il ricorso al sacramento della confessione; il confessore è al di sopra delle parti, per cui consiglia in modo realistico ed efficace i due coniugi. Grazie a questi due mezzi marito e moglie evitano il tira e molla tra loro.
L'umile e perseverante sforzo per correggere e migliorare il proprio carattere è il grande segno che tra
i coniugi esiste il vero amore.


5. CONSERVARE L'EQUILIBRIO AFFETTIVO, DANDO AL CONIUGE IL PRIMO POSTO

La Vergine Maria, pur avendo ricevuto direttamente da Dio l'annuncio della sua maternità divina, si è sempre lasciata guidare dal suo sposo san Giuseppe, dandogli il primo posto nella conduzione della vita della Sacra Famiglia. Perciò in questa festa mensile della Madre della Carità ci soffermeremo sul quinto impegno dei coniugi cristiani che li aiuta ad amarsi di più e meglio; questo impegno consiste nel "conservare l'equilibrio affettivo, dando al vostro coniuge il primo posto rispetto ai figli, ai familiari, agli amici, ai colleghi di lavoro, ed agli hobbies, senza però soffocare la sua giusta libertà nell'intrattenere rapporti con familiari ed amici".
1. Una delle principali cause dei problemi all'interno della coppia sta nel fatto che il normale rapporto coniugale viene intaccato e rotto da due atteggiamenti che sono opposti tra loro: da una parte, il coniuge viene messo da parte ed emarginato, non lo si valorizza; dall'altra parte, si ha una gelosia morbosa verso il coniuge impedendogli di coltivare rapporti normali con i propri famigliari ed amici. Spesso questi due estremi si ritrovano allo stesso tempo nel rapporto coniugale.
2. Invece l'equilibrio e la normalità nel rapporto coniugale esigono che nell'amore si dia il primo posto al coniuge. E questo per due motivi. In primo luogo, con il sacramento del matrimonio voi ed il vostro coniuge siete diventati "una sola carne" (Gn 2,25); ciò significa che siete uniti da un grande affetto, da ideali di vita, da progetti, da lavori e da sacrifici che vi uniscono così strettamente da fare di voi come una unica persona. In secondo luogo, il vostro coniuge esisteva prima dell'arrivo dei vostri figli e rimarrà accanto a voi anche dopo che questi avranno lasciato la vostra casa spiccando il loro volo nella vita.
3. Le felici conseguenze che derivano dal dare al proprio coniuge il primo posto nella vita familiare mostrano che l'unione matrimoniale viene molto rafforzata. Anzitutto esso è sorgente di fedeltà coniugale, mentre l'emarginazione del coniuge mette a grande rischio l'unione della coppia. Inoltre, ciascuno dei due coniugi viene valorizzato e si sente gratificato per il ruolo che svolge nella famiglia; in caso contrario si introduce lo squilibrio nei rapporti famigliari, allorché la figura del padre viene ridotta alla figura di colui che deve portare i soldi a casa o la madre viene considerata come la servetta di tutti. In più, i due genitori concordano insieme la formazione dei figli che è un impegno esigente e faticoso, per cui richiede l'intervento dei due genitori e non di uno solo. Infine, ciò garantisce un sano equilibrio umano ed affettivo nei figli che maturano normalmente; invece, succede l'esatto contrario quando i figli sono mammoni o papponi perché accaparrati dall'affetto squilibrato dei due coniugi che cercano una falsa compensazione per l'affetto non ricevuto dall'altro coniuge.
4. In pratica, come si fa per dare al coniuge il primo posto nell'amore? Cinque consigli spiccioli possono aiutare in tale senso. Primo: non è una questione della quantità di tempo da dedicare al coniuge, ma della qualità del rapporto; è ovvio che i figli, specie se sono piccoli, richiedono più tempo che il coniuge; la qualità o intensità del rapporto si sente nella stima che si ha verso il coniuge, nella sua valorizzazione, nell'essergli grato, nel prestarsi aiuto a vicenda, nel chiedere il suo parere e seguirlo, ecc. Secondo: le difficoltà si risolvono a quattro occhi, non si litiga mai alla presenza dei figli per non umiliare il coniuge alla loro presenza. Terzo: ricordare che il coniuge è più importante dei nostri hobbies o passatempo come per esempio la palestra, la televisione, la partita o internet. Quarto: riservare degli spazi di tempo per la sola coppia, per esempio fare un viaggetto da soli durante il weekend quando i figli possono essere affidati alla custodia di qualcuno. Quinto: lasciare al coniuge la sua giusta libertà nell'intrattenere rapporti con i suoi famigliari ed amici, non accaparrarlo né soffocarlo con la gelosia.
Certo, mettere in pratica questi cinque consigli spiccioli è esigente perché dobbiamo distaccarci da abitudini di vita che hanno consolidato il nostro egoismo. Ma ricordiamoci che Gesù Cristo ci comunica nel sacramento della confessione e nella S. Comunione la sua grande forza di amare, la sua potente carità, la quale ci aiuta ad amare al di là dei nostri limiti e delle nostre sbagliate abitudini di vita. Maria SS.ma Madre della Carità ci aiuti a trarre profitto dalla carità del suo Divino Figlio così da rinstaurare il giusto rapporto con il proprio coniuge, dandogli il primo posto che gli spetta normalmente negli affetti.


6. ESSERE COLLABORATORI DELLO SPIRITO SANTO NELLA FORMAZIONE DEI FIGLI

La (vigilia della) Solennità della Pentecoste (che coincide con la festa mensile della Madre della Carità) ci dà l'occasione di soffermarci su un impegno molto importante ed attualismo dei coniugi cristiani: essi sono i collaboratori dello Spirito Santo nella formazione dei figli.
1. Da quando Gesù Cristo è tornato in cielo, lo Spirito Santo è il grande protagonista della vita  della Chiesa e di quella di ciascun di noi. E' Lui che ci fa crescere in Gesù Cristo e che ci configura a Lui, nostro Fratello maggiore. Questo suo compito, lo Spirito Santo lo svolge nei confronti di tutti i membri della Chiesa, dal primo fino all'ultimo. Perciò i vostri figli hanno come primo Educatore e Formatore lo Spirito Santo, sebbene voi, genitori siate i loro educatori più immediati. Infatti i vostri figli, allorché sono stati battezzati e cresimati, hanno ricevuto lo Spirito Santo. Egli si adopera per modellarli e formarli nonostante tutte le loro ribellioni, i loro alti e bassi. La Cresima è infinitamente di più  che un patentino ricevuto per attestare che sono stati superati due anni di corsi relativi alla vita cristiana. La Cresima è una Pentecoste rinnovata e personale; lo Spirito Santo si comunica in modo sovrabbondante ai giovani e diventa - se essi lo vogliono - il Protagonista divino della loro formazione. La formazione morale e spirituale che lo Spirito Santo vuole operare nell'anima dei giovani li aiuta anche nella loro maturazione umana. Perciò i genitori siano consapevoli che, non loro, ma soltanto lo Spirito Santo può penetrare nell'interiorità, nell'anima dei loro figli e cambiarla. Egli, con la sua grazia, purifica, fa maturare e perfeziona l'anima. Ecco perché la formazione dei figli è anzitutto l'opera dello Spirito Santo.
2. Voi genitori, allorché avete concepito i vostri figli, siete diventati co-creatori con Dio. Parimenti, da quando li formate, siete diventati co-formatori con lo Spirito Santo. Che sollievo e che incoraggiamento è per voi il sapere che, nella difficilissima formazione dei figli, non siete abbandonati a voi stessi, ma che potete sempre appoggiarvi sull'aiuto dello Spirito Santo! Da Lui attingete tutte le grazie di cui avete bisogno per adempiere questa vostra responsabilità di formatori; da Lui ricevete la "luce" per sapere cosa fare; inoltre Egli vi dà la "mitezza", il "dominio di voi stessi " e la "pazienza" {Gal 5,22); grazie a questi doni dello Spirito Santo, voi, genitori, potete mantenervi al di sopra delle ribellioni dei figli e non farvi risucchiare dal vortice della disperazione a motivo delle loro crisi. Perciò dovete pregare lo Spirito Santo. Pregandolo, ottenete delle grazie per i vostri figli, specie quella della loro lenta e difficilissima conversione, imparate a discernere come lo Spirito Santo agisce nell'anima dei vostri figli anche quando questi sbagliano, imparate come lo Spirito Santo riesce con una maestria divina ad estrarre il bene dal male nei figli, ecc.
3. Voi genitori siete tanto più co-formatori con lo Spirito Santo e siete tanto più aiutati da Lui quanto più vivete in stato di grazia, e cioè osservate i comandamenti di Dio, partecipate alla S. Messa domenicale, vi confessate regolarmente ed assolvete con senso di responsabilità i doveri del vostro stato di vita coniugale e familiare. Così con l'esempio e con la buona parola trasmettete ai vostri figli la fede, i valori morali, l'amore per la Chiesa di Cristo e la carità verso il prossimo. In questo modo voi acquistate una autorevolezza morale che, forse sul momento, darà fastidio ai figli che vogliono fare i loro comodi; ma grazie a questa vostra esemplarità di vita diventerete col tempo un punto di riferimento per i vostri figli; essi si ricorderanno di voi, specie quando si saranno distaccati dagli idoli della musica, dello sport e del cinema, e, maturi, cercheranno dei veri e seri modelli di vita da imitare.
4. La formazione dei figli vi porta a lavorare in squadra, a concordare insieme il loro indirizzo formativo, a dividervi i ruoli ed a coordinarli nei momenti giusti, di modo che in tutte le eventualità, felici o infelici, i figli trovino presso uno di voi la porta sempre aperta all'ascolto. Se volete riuscire come genitori e formatori consideratevi dei perpetui apprendisti nell'ambito educativo. Riconoscete il vostro diritto a sbagliare e quindi a correggervi l'un l'altro e così migliorare.
Maria SS.ma Madre della Carità vi aiuti a concordare ed a collaborare insieme con lo Spirito Santo per la formazione umana e cristiana dei vostri figli, trasmettendo loro i valori morali e spirituali mediante il vostro esempio di vita e la vostra buona parola al momento giusto, onde essere sicuri che vi raggiungano in Paradiso alla fine della loro vita. (Questo è il sesto impegno dei genitori cristiani).


7. CONSOLIDARE LE RAGIONI CHE HANNO DATO ORIGINE AL PROPRIO MATRIMONIO, VALORIZZANDO LE QUALITA' MORALI  DEL CONIUGE E SFORZANDOSI DI COLTIVARE LE VIRTU' PERSONALI PIUTOSTO CHE FISSARSI SUI RECIPROCI DIFETTI

Il settimo impegno dei coniugi cristiani che vogliono progredire nel loro amore coniugale è il seguente: consolidare le ragioni che hanno dato origine al vostro matrimonio, valorizzando le qualità morali del vostro coniuge, per cui l'avete scelto, e sforzarvi di coltivare le vostre virtù personali piuttosto che fissarvi sui reciproci difetti. Come si vede, è un impegno che ha una grande importanza pratica nella vita matrimoniale.
1. Quali sono state le ragioni che hanno dato origine al vostro matrimonio? Certamente che c'era una buona dose di incanto per il piacevole e giovanile aspetto fisico del vostro coniuge; ma al di là di questa realtà attraente, ammiravate soprattutto le sue qualità morali, per cui lo consideravate come una persona affidabile e responsabile con cui era possibile costruire un progetto di vita matrimoniale e familiare.
Molto probabilmente che c'era una buona percentuale di irrealismo inerente al duplice gioco dell'innamoramento: l'essere accecati dall'amore verso chi si ama ed il voler dare la migliore immagine di sé per conquistare la persona amata. Perciò davate più importanza agli aspetti positivi del vostro coniuge così idealizzato e non prendevate in considerazione i suoi difetti caratteriali. In fondo era un matrimonio a tre: voi, il vostro coniuge e l'immagine idealizzata che vi eravate fatta di lui.
2. Nella convivenza quotidiana del matrimonio, sono emerse le grandi differenze caratteriali tra voi due, sono affiorati le imperfezioni, i limiti, le ferite affettive, morali e spirituali, le debolezze, anzi i peccati di ognuno di voi due. Ed allora la vostra attenzione si è spostata all'altro estremo, concentrandovi sui vostri rispettivi difetti. Da qui è breve il passo all'ingigantire tali aspetti negativi e dimenticare le qualità morali del vostro coniuge per cui l'avete scelto e sposato. Così molte coppie passano da una amore passionale alla sopportazione con mala voglia del coniuge.
La vita comune diventa allora molto pesante e si tende a stare sempre al di fuori del focolare domestico. Ovviamente qui c'è una delle cause più ricorrenti di separazione e di divorzio.
3. Questa presa di coscienza dei vostri rispettivi limiti e difetti personali è una occasione mediante la quale Dio vi chiama a fare un grande salto di qualità nel vostro amore coniugale. Il Signore vi invita a passare da un amore sensibile e quindi egoista ad un amore più bello, nobile, puro, maturo sotto i profili umano e cristiano. Si tratta di amare ora il vostro coniuge in modo gratuito, volendo in modo disinteressato il suo bene, senza cercare il vostro tornaconto personale, qualunque esso sia. Questo amore maturo è completamente diverso dalla rassegnazione, dalla sopportazione e dal farsi vittima.
4. Mediante il sacramento del matrimonio cristiano, che vi siete scambiati ai piedi dell'altare, il Signore vi ha dato un duplice aiuto. Da una parte, Egli vi ha promesso di darvi tutte le grazie di cui avrete bisogno lungo la vostra vita coniugale, e quindi potete essere sicuri che ora Egli vi dà tutte le grazie affinché vi alziate a questo amore di livello superiore, amore di vera carità, amore maturo e molto più bello.
Dall'altra parte, Egli vi ha indicato un cammino di santificazione da percorrere insieme, a braccetto sulla via della carità coniugale.
5. Il santificarsi insieme significa aiutarsi a vicenda per correggere i propri difetti e migliorarsi; questo reciproco aiuto va fatto con garbo, delicatezza e pazienza, senza collera, senza umiliare il coniuge. Ebbene, ora che vi conoscete in modo realistico, e cioè non solo con i vostri pregi, ma anche con i vostri limiti e difetti, sapete come aiutarvi in modo efficace, e questo avviene in tre modi.
In primo luogo, ciascun coniuge deve tornare a coltivare quelle virtù e quelle doti personali per cui è stato scelto, amato e sposato; così si reagisce contro la tentazione di lasciarsi andare e di diventare trasandato sotto vari profili.
In secondo luogo, conoscendosi meglio grazie alle osservazioni dell'altro coniuge, ognuno deve acquistare quelle virtù che gli mancano per diventare più amabile; Infine, in terzo luogo, bisogna ricordare le doti e virtù morali dell'altro coniuge e che sono state motivo del matrimonio e non fissarsi in modo ossessivo solo sui suoi difetti attuali.
In tutto ciò bisogna ricorrere all'aiuto di Dio mediante la preghiera e l'accostarsi regolarmente ai sacramenti.

Che la Madre della Carità vi aiuti a mettere Gesù Cristo al centro del vostro matrimonio per attingere da Lui quel amore vero e puro che sorregge ed edifica il vostro rapporto di coppia. E' meglio avere a fondamento del proprio matrimonio Gesù Cristo e non un sogno irreale. Amen.

8. MATURARE NEL MUTUO AMORE

1. Uno dei motivi che ha indotto i due coniugi a sposarsi fu la normale attrazione sessuale: si sono piaciuti l'uno l'altra. La celebrazione del matrimonio religioso non significa il passaggio dalla proibizione da parte della Chiesa delle relazioni prematrimoniali a, una volta sposati, fare sesso a tutto spiano!
La sessualità non è un valore assoluto in se stesso, non è una dimensione umana autonoma che non fa riferimento a nessuno altro valore al di fuori di sé, no; essa si comprende e si vive in modo bello e benefico solo quando viene inquadrata nel suo contesto normale che è la vocazione di ogni persona ad amare.
2. E' normale che, nei primi tempi della loro vita di coppia, i coniugi vivono con particolare intensità e frequenza il loro legame sessuale per esprimersi il loro ardente amore. Ma poi avviene una evoluzione che, generalmente, segue un percorso diverso per i due coniugi. La moglie, dopo l'esperienza della maternità, sviluppa altri centri d'interesse, per cui è meno attratta dall'esercizio della sessualità. Il marito, invece, rimane sempre un "galletto".
Per cui tra i due coniugi può crearsi facilmente una situazione di stallo che sfocia nella rottura del matrimonio.
3. Una buona soluzione per superare questo problema è la seguente: i coniugi, piuttosto che subire passivamente questa situazione e diventarne le vittime, si impegnino di comune accordo per far maturare il loro amore ed il loro modo di vivere la sessualità. E qui i coniugi hanno a loro disposizione quattro fattori di maturazione umana e cristiana.
4. Il primo fattore consiste nel capire le aspettative del coniuge e venirle incontro. La moglie capisca che il marito non deve essere considerato solo dal punto di vista economico come colui che porta i soldi a casa, ma che ha bisogno di gesti concreti per sentirsi amato ed apprezzato e cosi essere motivato nello svolgere il proprio lavoro col quale mantiene la famiglia.
Dal punto di vista affettivo, i maschi rimangono sempre dei ragazzini che hanno bisogno di coccole. I mariti capiscano che la moglie non è la servetta di casa, né lo strumento per sfogare le proprie passioni, no; ma che essa aspetta gesti di attenzione, di delicatezza, di gentilezza che per loro valgono di più che un rapporto coniugale. Dal punto di vista affettivo, le femmine hanno sempre bisogno di essere corteggiate, anche dopo anni di matrimonio!
5. Secondo fattore di maturazione: rendersi conto che il principale incentivo che fomenta e stimola potentemente l'amore tra i coniugi sono le loro qualità morali come, per esempio, la capacità di immedesimarsi nei panni dell'altro coniuge per capirne lo stato d'animo, il senso di responsabilità, la fedeltà, lo spirito di sacrificio, la coerenza di vita cristiana, ecc. Queste qualità morali costituiscono la vera virilità e la vera femminilità e quindi sono i principali fattori dell'intesa sessuale .
6. Terzo fattore di maturazione: i coniugi capiscano che la sessualità non si identifica con la sensualità, né si riduce solo a strumento di piacere. La sessualità è come una rete che compenetra tutte le dimensioni della persona e le unisce, così che la persona possa amare con tutte le sue componenti, e cioè con tutto il suo cuore, con tutta la sua anima, con tutte le sue forze fisiche e psicologiche, con tutta la sua mente. La sessualità ci capacita ad amare in modo globale e totalitario nell'ambito della nostra vocazione ad amare. Quando si comprende questa realtà della sessualità, si matura.
7. Di fronte a questi impegni per maturare sotto il profilo umano nel matrimonio, uno potrebbe dire che non se la sente perché troppo debole o dipendente da abitudini sbagliate ormai acquisite, per cui liberarsene diventa quasi impossibile. Ecco perché il quarto fattore di maturazione è vivere una autentica vita cristiana e di preghiera.
La forza per maturare umanamente, i coniugi la attingono dalla loro unione con Gesù Cristo, dal ricevere da Lui la sua forza di amare mediante i sacramenti della confessione e dell'Eucaristia e mediante la preghiera. Il Signore ci dà la sua carità, la sua forza d'amare affinché ci superiamo e riusciamo a fare ciò che umanamente ed anche egoisticamente non ci piace.
Maria, Madre della Carità, Madre della carità coniugale, vi aiuti a mettere in pratica l'ottavo impegno dei coniugi cristiani, e cioè: maturare nel vostro mutuo amore accettando di buon cuore i sacrifici per superare voi stessi, per cercare nuovi modi di manifestarvi il vostro amore, per vivere la sessualità non in modo egoistico, ma come espressione di un amore fondato sulla stima, l'affetto e la delicatezza verso il coniuge. Amen.


9. CONDIVIDERE IN MODO EQUO IL PESO DELLE RESPONSABILITA' FAMILIARI E DEI LAVORI DOMESTICI

E' provvidenziale che la festa della Madre della Carità in agosto coincida con questa domenica. Infatti i testi della S. Scrittura ci illuminano riguardo al nono impegno dei coniugi cristiani, e cioè: condividere in modo equo il peso delle responsabilità familiari e dei lavori domestici.
1. Nella seconda lettura, S. Paolo ci rivela la visione cristiana del matrimonio. I coniugi cristiani hanno bisogno di alimentare il loro amore a questa visione cristiana del loro matrimonio per attingerne convinzioni, motivazioni e forza con cui controbilanciare gli impegni ed i sacrifici della loro vita coniugale e familiare. Il matrimonio non è una invenzione degli uomini, per cui noi non possiamo cambiarlo a nostro piacimento Il matrimonio è stato istituito da Dio allorché
Egli creò Adamo ed Eva, per cui è da Dio che vengono le sue norme; quando queste vengono osservate, allora il matrimonio è un successo e porta tanta felicità. Il modello supremo che Dio presenta ai coniugi perché lo imitino è l'amore che Cristo Sposo ha per la sua sposa, che è la Chiesa, ossia per tutti e per ciascuno di noi. Perciò l'elemento che unisce saldamente marito e moglie è anzitutto di natura morale e spirituale: è la carità coniugale modellata su quella di Cristo e fatta di donazione sacrificata; è a questo livello che i due coniugi diventano uno: l'unione delle anime è più forte e più profonda di quella dei corpi. Quando le anime dei coniugi sono unite, allora essi diventano insieme un solo capo.
2. Le condizioni di vita nell'odierna società stanno cambiando profondamente ed incidono molto sul matrimonio. A motivo del costo della vita, anche la moglie deve, nella grande maggioranza dei casi, lavorare fuori casa.
La raccomandazione di S. Paolo ai primi cristiani, e cioè di portare i pesi gli uni degli altri (cfr. Gal 6,2), si applica oggi in modo particolare alle coppie. Ambedue i coniugi sono chiamati a condividere ed a svolgere insieme i lavori domestici e le responsabilità familiari.
Il tempo in cui il marito tornando dal lavoro a casa si metteva a leggere il giornale è superato perché anche la moglie lavora fuori e da sola non può portare avanti tutti i lavori domestici.
Dal canto suo , la moglie non può in molti casi fare solo la casalinga perché lo stipendio del marito non basta per affrontare tutte le spese della famiglia, per cui se si presenta un lavoro, anche partime, è una occasione da cogliere per integrare lo stipendio del marito. Quindi bisogna che ambedue i coniugi portino avanti la casa.
3. La formazione dei figli è un ambito importante dove ambedue i coniugi sono chiamati ad impegnarsi insieme. I problemi collegati alla crescita ed alla educazione dei figli sono sempre più complessi, per cui questo ambito non può più essere delegato solo ad un genitore, generalmente alla moglie. Il marito deve implicarsi nell'educazione dei figli. Il coordinare insieme questa loro comune responsabilità permetterà ai genitori di svolgerla in modo più efficace e sarà fattore anche di maggiore unione tra loro.
4. Questi gesti con cui ciascun coniuge si supera, si dà e lavora aldilà della stanchezza e dello stress lavorativo per impegnarsi nei lavori domestici e nelle responsabilità familiari, questi gesti sono segni del vero amore, dell'amore più grande. Perciò vanno apprezzati, valorizzati e ringraziati dall'altro coniuge.
Nell'odierno brano evangelico Gesù Cristo ha concluso il suo grande discorso sull'Eucaristia. La Madre della Carità aiuti i coniugi cristiani ad attingere da questo grande Sacramento la carità coniugale di cui hanno bisogno per condividere in modo equo il peso delle responsabilità familiari e dei lavori domestici.

10. VIVERE IL MATRIMONIO COME IL COMUNE CAMMINO DI SANTIFICAZIONE

In questa festa mensile della Madre della Carità, siamo giunti al decimo ed ultimo impegno dei coniugi cristiani, e cioè considerare il loro matrimonio come il loro cammino comune di santificazione sulla terra per raggiungere insieme la felicità eterna del cielo.
1. La principale differenza tra il matrimonio civile al Comune ed il matrimonio cristiano in chiesa è la prospettiva che si ha della vita coniugale. Il matrimonio civile ha come orizzonte solo quello limitato della vita presente; quindi ciò che importante per i coniugi è il loro amore che sta solo a livello umano, il loro benessere umano e materiale, la loro felicità umana. Invece il legame tra i due coniugi cristiani è scaturito da un sacramento - il sacramento del matrimonio -, durante il quale essi, alla presenza di Dio, si sono scambiati il loro mutuo consenso; è ovvio che anche per loro sono importanti il loro amore, il loro benessere umano e materiale e la loro felicità; pero questi valori non sono assoluti, ma subordinati alla nuova vocazione alla quale Dio chiama i due coniugi cristiani. E qual è questa nuova vocazione?
Il Signore li chiama a santificarsi insieme e non più individualmente, ossia per separato. Chi non è sposato è chiamato da Dio a santificarsi, ma la sua santificazione avviene in modo individuale perché ognuno è responsabile solo di se stesso.
Invece, i coniugi cristiani sono stati responsabilizzati da Dio, che li ha chiamati ad aiutarsi a vicenda per santificarsi. Quindi per i cristiani il matrimonio è una chiamata di Dio per santificarsi l'uno l'altro e così varcare insieme la porta del Paradiso.
2. Qual è la principale virtù che maggiormente aiuta i coniugi cristiani a santificarsi? E' la carità. E qui sta la più bella caratteristica del matrimonio cristiano. Nel matrimonio laico, l'affetto dei coniugi è solo quello umano; essi, per amarsi, si appoggiano solo sulle loro forze, che sono deboli e limitate.
Invece i coniugi cristiani hanno ricevuto da Dio nel loro cuore la carità, che è l'amore divino, l'amore con cui Dio stesso ama; questa carità assume in loro la forma della carità coniugale; così essi beneficiano di un amore che è superiore al semplice amore umano. E' come avere una Ferrari invece di una Cinquecento per percorre rapidamente una lunga distanza.
3. Cosa in concreto la carità dà di più ai coniugi cristiani? In primo luogo, essa spalanca le finestre della loro ristretta vita coniugale e permette a Dio di entrare nel loro focolare che come il Sole illumina e riscalda la loro vita coniugale; il godere della presenza di Dio nel matrimonio cambia totalmente il modo di viverlo; ci si ama di più e meglio. In secondo luogo, il modello del coniugi cristiani è Gesù Cristo quale sposo della sua
Chiesa; essi non scimmiottano i vip, i personaggi pubblici e scandalosi propagandati dai mass media. In terzo luogo, la carità dà ai coniugi cristiani la forza di amarsi al di là dei propri limiti, di continuare ad amare il coniuge anche quando diventa meno amabile per un motivo o per l'altro; la carità aiuta i coniugi ad amarsi coltivando la virtù della pazienza, e cioè imitando la pazienza che Gesù Cristo ha nei confronti della sua Sposa, la Chiesa..
Questo sostegno offerto dalla carità ai coniugi cristiani trasfigura la loro vita coniugale e li aiuta a superare in modo positivo i momenti di difficoltà e di crisi. Così i coniugi cristiani, sorretti dalla carità, si aiutano a vicenda nel santificarsi.
Maria SS.ma, proprio perché è Madre della Carità, è tutta protesa ad aiutare i coniugi cristiani affinché conservino nel loro cuore la carità coniugale e la facciano crescere di continuo, anzi a dismisura. Questa carità coniugale Maria SS.ma la conosce benissimo, per esperienza personale; infatti è questa forza d'amare che ha fatto di Lei e di S. Giuseppe la coppia che più si è amata e che più si è santificata insieme, giacché il loro amore coniugale era radicato in Dio. Chiediamo la protezione della Madre della Carità per tutti i coniugi cristiani; che Essa li aiuti a vivere i dieci impegni sui quali ci siamo soffermati nel corso delle sue feste mensili di quest'anno. Questi dieci impegni racchiudono il segreto della vera felicità matrimoniale. Amen.


RINNOVO PROMESSE MATRIMONIALI

Ai piedi della Madre della Carità e con il suo aiuto, siete qui per rinnovare, approfondire e concretizzare le promesse che vi siete scambiati dinanzi a Dio nel giorno del vostro matrimonio per vivere meglio il vostro amore. In questo modo potrete trarre maggiori benefici dall'aiuto delle grazie che, nel giorno del vostro matrimonio, il Signore si è impegnato a darvi lungo tutta la vostra vita coniugale.

1) Volete mettere il Signore al centro della vostra vita coniugale e familiare, partecipando regolarmente alla S. Messa domenicale, così da attingere da Lui la forza per amarvi di più e meglio?
R. Sì, lo vogliamo.

2) Volete trarre profitto quotidianamente dalla presenza del Signore in mezzo a voi, pregando brevemente al mattino, la sera prima e dopo i pasti, preferibilmente in comune? R.
3) Nei momenti di difficoltà e nelle prove della vita, volete ricorrere al Signore ed alla sua Divina Provvidenza per affrontarle e superarle con il suo aiuto? R.


4) Volete aiutarvi a vicenda per lavorare sui vostri caratteri, correggere i vostri difetti, attingere aiuto dal sacramento della confessione, e così rendere bella e piacevole la vostra convivenza? R.

5) Volete conservare l'equilibrio affettivo, dando al vostro coniuge il primo posto rispetto ai figli, ai familiari, agli amici, ai colleghi di lavoro, ed agli hobbies, senza però soffocare la sua giusta libertà nell'intrattenere rapporti con familiari ed amici? R.

6) Volete concordare e collaborare insieme per la formazione umana e cristiana dei vostri figli, trasmettendo loro la fede, i valori morali, l'amore per la Chiesa di Cristo e la carità verso il prossimo, mediante il vostro esempio e la vostra buona parola, onde essere sicuri che vi raggiungano in Paradiso alla fine della loro vita? R.

7) Volete consolidare le ragioni che hanno dato origine al vostro matrimonio, valorizzando le qualità morali del vostro coniuge, per cui l'avete scelto, e sforzarvi di coltivare le vostre virtù personali piuttosto che fissarvi sui reciproci difetti? R.

8) Volete maturare nel vostro mutuo amore accettando di buon cuore i sacrifici per superare voi stessi, per cercare nuovi modi di manifestarvi il vostro amore, per vivere la sessualità non in modo egoistico, ma come espressione di un amore fondato sulla stima, l'affetto e la delicatezza verso il coniuge? R.

9) Volete condividere in modo equo il peso delle responsabilità familiari e dei lavori domestici? R.

10) Volete considerare il matrimonio come il vostro cammino comune di santificazione sulla terra per raggiungere insieme la felicità eterna del cielo? R.
Il Signore confermi la vostra buona volontà; la Madre della Carità vi sostenga in questi vostri impegni. Amen.

 
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