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BREVE PROFILO BIOGRAFICO
TRATTO DALLE CONFIDENZE DI P. STANISLAO
30.07.1913 : nasce a Czestochowa, Polonia, vicino al celeberrimo Santuario di Jasna Gora (Chiaro Monte) dove è venerata da secoli l'immagine della Madonna Nera, Regina della Polonia; i suoi genitori sono facoltosi; il padre è medico ed era stato diplomatico; sua madre appartiene alla nobiltà; quattro delle sue cinque sorelle diventano religiose; il fratello maggiore lascia la carriera di ufficiale dell'esercito polacco per farsi sacerdote.
1913 - 1929 : Episodi dell'infanzia e della adolescenza: "Quando ero giovane in Polonia, faceva molto freddo durante l'inverno e c'era molta neve, non volevo andare al collegio, avevo sei, sette anni. Mia madre mi faceva dei ragionamenti, mi diceva … che era necessario lo studio; ella mi parlava e mi convinceva per il mio bene; io capivo ed accettavo". "A scuola, verso le 10, le 10,30 si mangiava qualcosa portato da casa. Mi ricordo che da casa portavo sempre una colazione per un mio compagno di classe; mai ho mangiato da solo". "Quando ero giovane, facevo l'autocritica per migliorarmi". "Quando ero adolescente, ero molto realista". "Ho letto un piccolo libro sulla castità quando ero giovane. La castità mi entusiasmava tanto che decisi di viverla integralmente".
estate 1929 : da giovane dirige l'azienda agricola dei genitori, in cui lavorano circa 300 impiegati: "Quando a 16 anni ho amministrato l'azienda agricola di mio padre, ero molto responsabile. La mattina, ero in piedi molto presto, prima di tutti gli impiegati, così da essere presente per l'inizio dei lavori al mattino". "Tenevo tutto ben ordinato". "Aiutavo di nascosto coloro che erano bisognosi di aiuto".
1930 - 1933 : Ha una vita normale: "Uscivo con le ragazze e mi piaceva molto ballare. Sono stato un Don Giovanni pudico. Le ragazze correvano dietro a me. Mai però ho fatto qualcosa di scorretto con loro".
1933 - 1944 : inizia tre volte gli studi di teologia, entra anche dai Monaci Eremiti Camaldolesi: "Quando stavo in Italia andavo spesso a fare dei ritiri dai Camaldolesi a Frascati". "Amo la vita nascosta. Quando moriamo, lasciamo tutto; è una pazzia correre dietro a questo o a quello. È per questo motivo che volevo farmi monaco camaldolese". Ma ogni suo tentativo di orientarsi verso il sacerdozio o la vita monastica viene troncato subito dal padre che gli chiede di continuare la famiglia e di prendere in mano l'eredità familiare; intraprende gi studi di medicina su indicazione del padre, ma li abbandona; diventa ingegnere in agronomia: "Questi studi mi hanno aiutato dopo quando ho studiato in vista del sacerdozio"; durante la seconda guerra mondiale si prodiga a favore dei profughi polacchi a Roma: "Per i rifugiati polacchi a Roma trasportavo di notte dell'olio, del pane, ecc. Sopra del pane vecchio da tre giorni, riscaldato nel forno, ci mettevamo un po' d'olio ed una sottilissima fetta di formaggio; questo era un grande pranzo per una persona molto ricca che, prima della guerra, era stata proprietaria di grandi industrie in Polonia. Tutto era razionato in Italia".
1944 - 1959 : vive in Sud America, Argentina e Perù; dirige una industria con degli stabilimenti in vari paesi: "Se sono riuscito come professionista è perché ero preciso e facevo bene ogni cosa"; direttore di un grande centro di studi polivalenti; sempre fedele alla sua vocazione sacerdotale, aspetta l'ora di Dio; aiuta economicamente vari seminaristi: "Anche quando ero laico, con il mio denaro personale, ho pagato gli studi di molti sacerdoti, che, oggi, operano in vari paesi"; collabora con i Salesiani; è segretario di un Vescovo in Venezuela: "Mons. Antonio Ignacio Camargo era un santo … Quando sono partito, egli si è alzato alle tre del mattino, cosa che mai aveva fatto, ed ha pianto".
1959 : Dietro suggerimento del "Nunzio Apostolico Mons. Forni" viene "mandato in Canada" per gli studi superiori di teologia ad Ottawa.
24.04.1960 : a Ottawa nella cappella della Delegazione riceve da Mons. Sebastiano Baggio, Delegato Apostolico in Canada, gli ordini minori, prima tappa verso il sacerdozio e, più tardi, il diaconato: "Ho veramente sofferto per la mia vocazione".
18.05.1961 : a Ottawa viene ordinato sacerdote da un Vescovo argentino: "Se sono diventato sacerdote ciò non è stato per vivere comodamente, ma unicamente per essere un buon ed esemplare sacerdote e con l'unico scopo seguente: fare del bene a tutti ed in tutto".
1963 - 1965 : per motivi di salute risiede a Montréal, Canada, dove svolge un apostolato molto apprezzato di assistenza spirituale: "Mi sono dedicato con ardore all'apostolato della confessione e della direzione spirituale, soprattutto tra gli studenti universitari e del livello collegiale … La mia direzione spirituale consiste nel condurre ciascuno a vivere e ad amare a vivere sempre in stato di grazia, così da essere felice e sentirsi realizzato, adoperando i mezzi che Dio e la Chiesa ci danno, e nell'aiutare ognuno a realizzare la propria vocazione nella Chiesa e nella società"; purtroppo spesso il bene provoca invidie, gelosie, calunnie.
08.12.1965 : dà il nome di "Cavalieri della Carità" al gruppo dei giovani da lui assistiti spiritualmente.
fine 1965 - gennaio 1966 : il suo direttore spirituale lo spinge a dedicarsi alla fondazione dei Cavalieri della Carità: "Mai in tutta la mia vita ho pensato di essere fondatore. Ma quando la Provvidenza ha mostrato, per un insieme di circostanze da Essa suscitate, che Essa voleva che si fondasse una Comunità a partire dal piccolo gruppo dei giovani che assistevo spiritualmente, non ho voluto essere il fondatore di quest'Opera, ma esserne solo il consigliere spirituale".
20.06.1966 : In Perù viene investito da Mons. R. Carboni della missione di Fondatore: "È così che ho presentato l'Opera al Nunzio Apostolico a Lima il quale mi ha obbligato ad essere il fondatore dei Cavalieri della Carità. Questa nuova e pesante croce l'ho accettata solo per obbedienza".
18.11.1966 : primo riconoscimento ecclesiastico provvisorio emesso dall'Arcivescovo di Arequipa, Perù.
novembre 1967 : invia alcuni Cavalieri della Carità a proseguire i loro studi alla Facoltà Teologica del Nord della Spagna a Burgos: "Credo che abbiamo uno spirito molto equilibrato"; "Guardate la formazione che vi ho dato è molto avanzata".
1967 - 1971 : sopporta grandi prove per la fondazione: "I fondatori soffrono tanto spiritualmente e corporalmente che la lingua umana non lo può esprimere. Le fondazioni costano troppe sofferenze". "Quanto più soffro interiormente, tanto più faccio degli scherzi e rido all'esterno".
ottobre 1971 : porta i Cavalieri della Carità a Roma per gli studi superiori di Teologia Spirituale: "Il sacerdote oggi deve possedere la sapienza, essere ben preparato, essere esemplare, essere capace di dare un consiglio competente".
26.10.1975 : indica il nome di Maria SS.ma Madre della Carità per la statua che viene benedetta da Mons. Vittore Ugo Righi, Nunzio Apostolico: "La statua della Madre della Carità nella nostra cappella è molto bella, dolce e attraente".
14.11.1976 : conduce all'ordinazione sacerdotale in Sessa Aurunca i primi Cavalieri della Carità; secondo riconoscimento ecclesiastico provvisorio: "La gente ha fame di buoni sacerdoti". "Quando viviamo il sacerdozio … facciamo un grande bene, il sacerdozio ci rende felici, ci riempie di consolazioni".
1972 - 1989 : intenso apostolato a Roma: per ascoltare e consigliare moralmente e spiritualmente le persone nelle loro difficoltà; crea l'iniziativa pastorale del "Pronto Soccorso Morale e Spirituale" operativo 24 ore su 24: "Vengono da noi con i loro problemi di fede, morali, familiari o di vocazione, ecc. a seconda dei casi, uomini professionisti, coniugi, giovani e studenti … Vogliono che il sacerdote sia interamente disponibile per loro, cioè che abbia il tempo di ascoltarli, capire i loro problemi ed aiutarli. Per il sacerdote questo è un apostolato molto esigente perché egli deve consacrare molto tempo ad ogni singola persona ed immedesimarsi nella situazione altrui per capire, dal loro punto di vista, il loro atteggiamento ed i loro problemi. Però solo così il sacerdote è in grado di aiutare in modo efficace, coloro che si rivolgono a lui, a recuperare la fede, riordinare la vita morale, risolvere i problemi familiari, chiarire il problema della propria vocazione, ecc."; diffonde la devozione eucaristica (Ore di Adorazione); propaga la devozione alla Madre della Carità: "Nella Tua immensa bontà e carità materna, Tu ci ami e ci soccorri molto più di quanto possiamo dire e sperare" ; dà inizio al "Focolare di Maria SS.ma Madre della Carità": "Scopo ultimo del nostro apostolato è di aiutare ognuno a rispondere alla sua personale vocazione alla santità vivendo la carità verso Dio, verso i fratelli e verso se stesso, secondo il proprio stato di vita nella Chiesa; è una attuazione della vocazione universale alla santità che il Concilio Vaticano II ha messo fortemente in evidenza"; ci sono di continuo problemi per trovare un'abitazione a Roma per se stesso e per i Cavalieri della Carità tanto da essere costretto ad affrontare sei traslochi e due sfratti: "Non potete immaginarvi quanto soffro che vi troviate in una tale situazione".
26.11.1988 : a seguito dell'ultimo sfratto, viene ricoverato d'urgenza all'ospedale da dove non uscirà più se non per morire; rinnova l'offerta della sua vita a Dio affinché Egli dia una casa ai Cavalieri della Carità: "Ho offerto la mia vita per la soluzione del nostro drammatico problema".
23.03.1989 : nel suo letto d'ospedale benedice le chiavi della casa di Ponte Galeria, a Roma: "Sono contento"; è la risposta della Divina Provvidenza alla sua offerta: "Dobbiamo fare della nostra casa un'oasi di pace e d'amore dove vengono le persone per chiedere consiglio… formare un'oasi che attiri la gente".
31.03.1989 : dopo quattro mesi di ricovero ospedaliero durante il quale il suo stato di salute peggiora continuamente, ha la prima crisi d'edema polmonare. I medici dichiarano che sta per morire da un momento all'altro. Uno dei Padri che in quel momento lo assiste all'ospedale non vuole allontarsi da lui, e prega l'altro ammalato, che condivide la stanza, di telefonare al loro superiore; quando questi giunge all'ospedale, domanda a P. Stanislao: "Padre, come sta?"; P. Stanislao gli risponde con un filo di voce: "Hai ringraziato il vicino di letto che ti ha chiamato per telefono? Gli hai dato il gettone telefonico?". Sono le sue ultime parole; evidenziano il grande altruismo, la gratitudine, la bontà, la carità ed il senso della giustizia che lo contraddistinsero sempre.
01.04.1989 : portato in autoambulanza, spira nella casa di Ponte Galeria: "Ho chiesto al Buon Dio di morire facendo del bene".
04.04.1989 : funerali; sepoltura nel Cimitero di Fiumicino: "L'unica cosa che dura per l'eternità è il bene che abbiamo fatto durante la nostra vita. Tutto il resto non vale niente".
1995 : con decreto ministeriale per la tumulazione privilegiata, la salma di P. Stanislao viene portata nel Focolare di Maria SS.ma Madre della Carità; siccome aveva espresso il desiderio di essere sepolto nell'anonimato, sulla lapide non figurano né il suo nome né le date della nascita e della morte, ma solo queste parole che riassumono tutta la sua vita: Qui giace un uomo che ha amato tanto, tutti e senza limiti.